Oblio oncologico, finalmente legge in Italia

L’oblio oncologico è diventato legge in Italia. Il Senato ha infatti approvato all’unanimità il disegno di legge che sancisce il diritto all’oblio per coloro che sono stati affetti da patologie oncologiche.

La legge prevede che, dopo 10 anni dal termine delle cure per le neoplasie dell’adulto e dopo 5 per quelle dell’infanzia, le informazioni sulla malattia non siano più accessibili al pubblico. Ciò significa che le persone guarite da un tumore non saranno più discriminate sul lavoro, in ambito assicurativo o nella vita sociale.

L’approvazione della legge è stata salutata con grande favore dalle associazioni dei pazienti oncologici. “Si tratta di una vittoria storica per le persone guarite dal cancro”, ha dichiarato il presidente dell’Associazione Italiana contro il Cancro (AIRC), Umberto Veronesi. “Questa legge contribuirà a garantire a tutti un’equa opportunità di lavoro, di cura e di inserimento sociale”.

Come funziona la legge

La legge sull’oblio oncologico prevede che, dopo il termine delle cure, le informazioni sulla malattia siano cancellate dai registri sanitari. Queste informazioni non potranno più essere rese accessibili al pubblico, salvo in alcuni casi specifici, come ad esempio:

  • quando la malattia è causa di una particolare condizione di salute che può avere un impatto sulla vita lavorativa o sociale della persona;
  • quando la malattia è oggetto di una ricerca scientifica;
  • quando la persona stessa acconsente alla divulgazione delle informazioni.

La legge prevede inoltre che le aziende e le compagnie assicurative non possano chiedere informazioni sulla storia clinica dei candidati al lavoro o ai contratti assicurativi.

L’Italia si allinea all’Europa

L’Italia è il decimo paese europeo a introdurre una legge sull’oblio oncologico. La prima legge è stata approvata in Francia nel 2016, seguita da altri paesi come Spagna, Belgio, Germania, Austria, Portogallo, Finlandia, Irlanda e Svezia.

L’approvazione della legge in Italia rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei diritti delle persone guarite da un tumore.

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