26 Dicembre 2024 20:54
Covid. Il Caso di un Ristorante Fiorentino. La Corte fiorentina sta esaminando il caso di un ristoratore che ha ricevuto una sanzione per aver violato i limiti orari imposti dal DPCM del 3 novembre 2020.
Covid. Secondo i Giudici, il decreto è illegittimo in quanto manca di una motivazione adeguata che giustifichi le misure restrittive.
Il Caso Fiorentino
Nel novembre 2020, un ristoratore fiorentino, in un periodo di pandemia, ha aperto il suo locale al pubblico nonostante il DPCM del 3 novembre 2020 consentisse solo la ristorazione con asporto fino alle 22:00.
Il ristoratore è stato sanzionato con una multa di circa 800 euro e con l’ordinanza di chiusura dell’attività per 30 giorni emessa dal Prefetto.
Il ristoratore ha presentato opposizione al provvedimento, sostenendo che aveva rispettato l’orario previsto dal DPCM.
Ha inoltre contestato l’illegittimità del decreto su diversi fronti, tra cui la mancanza del parere del Consiglio di Stato, la mancanza di motivazione, l’inefficacia per omessa notifica alla Commissione europea e l’illegittimità costituzionale dell’art. 2 c. 1 d.l. 19/2020.
Natura del DPCM
Il Tribunale di Firenze ha emesso una sentenza il 8 giugno 2023, ritenendo che il DPCM sia un atto amministrativo sottoposto al controllo del giudice e che debba contenere una motivazione accurata.
La motivazione è essenziale perché consente alle parti interessate di comprendere le ragioni del provvedimento e di difendersi, oltre a permettere al giudice di valutarne la legittimità.
I Presupposti per l’Adozione del DPCM
Il Tribunale ha evidenziato che i presupposti per l’adozione del DPCM sono generici e non forniscono indicazioni specifiche sul livello di contagiosità al momento dell’adozione dell’atto.
Mancano dati dettagliati e motivazioni tecniche per giustificare le diverse limitazioni orarie imposte alle attività di ristorazione. Il DPCM, pertanto, è stato considerato illegittimo.
Il Rispetto dell’Ordinamento Costituzionale
La sentenza sottolinea l’importanza di rispettare i principi della Costituzione Italiana anche durante situazioni di emergenza come la pandemia.
Le limitazioni alle libertà fondamentali devono essere basate su un adeguato quadro giuridico e motivazioni adeguate.
Possibili Risarcimenti
La decisione della Corte apre la possibilità per richieste di risarcimento danni dovuti a chiusure ingiustificate causate da DPCM considerati illegittimi.
Questa sentenza potrebbe influenzare altri settori e ambiti che sono stati colpiti dalle misure restrittive dei DPCM.
In sintesi, la sentenza della Corte fiorentina sottolinea l’importanza del rispetto dei principi costituzionali anche durante situazioni di emergenza.
E pone le basi per possibili richieste di risarcimento in casi simili.