Armi in carcere, mille modi fantasiosi e non per farle entrare

Armi nel gergo dei carcerati:

Chiodo, lama, lancia, lasagno, molla, punta, saccagno, sarago, sberla, scannauomini, sciabola, sfera, spada, ciappun,

Coltello

Altri termini usati:

 

Confetti

Pallottole

Faca

Coltelli

Armi ritrovate in carcere

Manici di posate ai quali erano state legate delle lamette per trasformarli in coltelli, ma anche bastoni, coperchi lavorati per farli diventare taglienti e ancora punteruoli.

La ministra Cartabia, risulta che si sia precipitata sul posto per capire se e come sia stato possibile accadesse un episodio del genere, 20 settembre 2021

L’uso delle armi costruite in carcere non è un fenomeno moderno

Le malizie carcerarie, erano i termini usati  da Cesare Lombroso

Il Museo Criminologico cita alcuni esempi a tal riguardo:

la gabbia del canarino ove un detenuto aveva occultato una lama nella cassetta del miglio, il crocifisso che si apre in due e si trasforma in una pericolosa arma da punta

E anche le tabacchiere con il doppio fondo che nascondono delle piccole lime, la lametta e il frammento di vetro inseriti in un pezzo di sapone, il frammento di legno su cui è stata posta una punta metallica che serviva a incidere tatuaggi, metodo sostituito in anni recenti da un marchingegno costruito con una penna biro e una batteria.

Episodi che si ripetono e le guardie carcerarie sono spesso oggetto di aggressioni, ma le replica così

“I taser sono armi a tutti gli effetti: la polizia penitenziaria è stata esclusa dalla sperimentazione perché le armi in carcere non possono entrare.

Le pistole a impulsi elettrici potrebbero essere sperimentate in casi critici, come gli interventi antisommossa”

I detenuti riescono ad armarsi, le guardie no, proibito.

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