6 Ottobre 2024 15:16
Associazione mafiosa, e favoreggiamento arrestate altre 2 persone, in merito alla cattura di Messina Denaro
Palermo 27 Marzo 2024, associazione mafiosa e favoreggiamento, il ROS con il supporto dei Carabinieri del Comando provinciale di Trapani, Milano e Monza Brianza, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal tribunale di Palermo, in merito alla cattura del latitante Matteo Messina Denaro.
Il Tribunale di Palermo, su richiesta della locale direzione distrettuale Antimafia, e Antiterrorismo, ha emesso tale ordinanza, a carico dei seguenti indagati :
- Massimo Gentile;
- Cosimo Leone;
- Leonardo Salvatore Gulotta.
L’attività investigativa condotta dai militari, finalizzata a disvelare il contesto mafioso, ha fatto emergere nuovi particolari estremamente importanti.
Il contesto mafioso ha permesso a Messina Denaro, di sottrarsi alla cattura, continuando a esercitare il ruolo di capo mafia, per circa 30 anni.
Grazie alle suddette indagini, sono emersi elementi investigativi che conducono ad ipotizzare che :
- Massimo Gentile, faccia parte dell’associazione mafiosa “Cosa Nostra”, e che abbia ceduto a Denaro, la propria identità, al fine di fargli acquistare un’autovettura ed un motociclo, e di conseguenza fornendogli la possibilità di sottoscrivere le relative polizze assicurative, compiere operazioni bancarie, eludendo così i controlli delle forze dell’ordine, ed assicurandosi in tal modo, la possibilità di muoversi in stato di latitanza, sul territorio, continuando a dirigere il sodalizio mafioso.
- Cosimo Leone, al pari di Gentile, (parte del sodalizio mafioso), avrebbe messo a disposizione le proprie competenze tecnico mediche, dando la possibilità al capo mafia, di potersi muoversi all’interno di strutture sanitarie, nella qualità di tecnico di radiologia, presso l’ospedale di Mazara del Vallo, ove tra l’altro Messina Denaro, fu ricoverato, dopo l’insorgenza della malattia oncologica. Leone inoltre, avrebbe consegnato a Messina Denaro, durante la degenza post-operatoria, un telefono cellulare con una scheda sim riservata, che l’uomo avrebbe acquisito da Andrea Bonafede CL.69. Si ipotizza inoltre che Cosimo Leone, tramite Bonafede Andrea CL.69, sia stato il punto di riferimento per il latitante, in ordine al percorso terapeutico, iniziato presso l’Ospedale di Mazara del Vallo, percorso poi proseguito, con la visita oncologica, presso l’Ospedale di Trapani.
- Leonardo Salvatore Gullotta, accusato di aver concorso, senza prendervi parte, nell’associazione mafiosa “Cosa Nostra”, assicurando a Messina Denaro, dall’anno 2007 al 2017, la disponibilità di un’utenza telefonica, necessaria per la gestione dei mezzi di trasporto, in uso al latitante, mentre era in vita.
L’operazione costituisce il proseguo dell’indagine che il 16 Gennaio 2023, ha permesso al ROS di catturare a Palermo, l’allora latitante Matteo Messina Denaro, e di trarlo in arresto.
- Nella flagranza di reato, il suo accompagnatore Luppino Giovanni Salvatore, per procurata inosservanza di pena e favoreggiamento, aggravati dalle modalità mafiose;
- Il 23 Gennaio 2023, Andrea Bonafede CL.63, per partecipazione ad associazione mafiosa;
- Il 7 Febbraio 2023, il medico Tumbarello Alfonso e Bonafede Andrea CL.69, ritenuti responsabili, il primo di concorso esterno in associazione mafiosa e falso ideologico, commesso da P.U. aggravato, e il secondo di procurata inosservanza di pena, e favoreggiamento aggravati dalle modalità mafiose.
- Il 3 Marzo 2023 Messina Denaro Rosalia, sorella del capo mafia Matteo Messina Denaro, per partecipazione ad associazione mafiosa;
- Il 16 Marzo 2023 i coniugi Bonafede Emanuele e Lanceri Lorena Ninfa, per procurata inosservanza della pena e favoreggiamento, aggravati dalle modalità mafiose;
- Il 13 Aprile Bonafede Laura per procurata inosservanza della pena e favoreggiamento, aggravati dalle modalità mafiose;
- Il 05 Dicembre 2023 Gentile Martina, figlia di Bonafede Laura, per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena, aggravati dalle modalità mafiose;
- Il 13 Febbraio 2024 i fratelli Luppino Antonino e Vincenzo, figli di Giovanni Salvatore, per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena, aggravati dalle modalità mafiose.
Sono attualmente in corso le perquisizioni, nella provincia di Trapani ed in Lombardia.