Barbara d’Urso cerca la cartomante ASIA dopo le numerose storie incredibili sul suo conto

Barbara d’Urso col suo programma “POMERIGGIO CINQUE”

è alla ricerca della cartomante ASIA a Cassano Magnago (VA) sperando di reperire notizie sul suo operato.

Cosa era emerso secondo la Guardia di Finanza, e l’indagine per truffa, nel sito della Guardia di Finanza si legge quanto segue:

“decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Busto Arsizio

su richiesta della Procura bustocca al termine di un’indagine per reati tributari e di truffa nei confronti di una sedicente maga

La sedicente maga operante su tutto il territorio nazionale, tramite apparizioni in programmi TV e creazione di profili social, ma residente nella provincia di Varese.

La vicenda è partita dalla denuncia di un  “impiegato truffato dall’attività della cartomante” convinto a versarle a 31.000 euro, in contanti.

L’impiegato sarebbe stato oggetto di minacce tanto da:

“invocare gli sciamani al fine di rinvenire delle ossa sotterrate in sette cimiteri diversi e porre dunque fine alla causa dei suoi malefici”.

Cos’è il rito sciamanico?
Si tratta di un rituale occasionale, privato e remunerato, e come tale secondario sul piano istituzionale rispetto ai rituali periodici che lo sciamano esegue.
Il rituale prevede  l’iniziazione e la trance (ottenuta a volte con il consumo di sostanze allucinogene) lo sciamano acquisisce la capacità di ‘viaggiare’ nell’aldilà.
Sulla vicenda ci sono parecchie persone coinvolte e “segnalazioni per operazioni
sospette presenti in capo alla maga, per i Finanzieri della Compagnia di Gallarate“.

La Guardia di Finanza parla di “50 truffati e il riscontro dei movimenti dei conti correnti intestati all’indagata e anche ai propri familiari compiacenti”.

Il conteggio dei soldi evasi

La GdF parla di IRPEF evasa pari a circa 900.000 euro e un’IVA pari a circa 500.000 euro.

Come e a chi sarebbero finiti i soldi secondo la GdF:

8 immobili, 1 terreno, 20 rapporti di conto corrente e un’autovettura, a vario titolo intestati alla maga o solo formalmente ceduti, mediante atti di donazione, ai predetti parenti.

Rimane inteso il principio di  il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

 

 

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