Tim condannata a rimborsare gli utenti per la fatturazione a 28 giorni, necessaria però la richiesta

Tim condannata a rimborsare gli utenti per la fatturazione a 28 giorni, necessaria però la richiesta

Il mondo dei consumatori può cantare vittoria.

 Una sentenza emessa dal Tribunale di Milano ha confermato che la compagnia telefonica dovrà rimborsare tutti i clienti che tra il 2017 e il 2018 avevano pagato la bolletta con una cadenza di 28 giorni e non di 30.

 Questo perché di fatto costituiva “una pratica commerciale scorretta, segnatamente ingannevole, vietata dall’art. 20 CdC” si legge nel testo della sentenza.

Questa sentenza riconosce ancora una volta l’illegittimità e la scorrettezza della fatturazione basata sul mese lunare anziché su quello solare – spiegano Paolo Fiorio e Corrado Pinna, legali di Movimento Consumatori – con due novità:

i giudici, accogliendo la tesi di MC, hanno stabilito che l’adozione e l’uso di tale periodicità ha leso e lede i diritti e gli interessi collettivi dei consumatori, non solo con riferimento ai contratti sottoscritti tra il giugno 2017 e l’aprile 2018 (quando l’Agcom con la delibera n. 121/17/CONS ha vietato l’adozione della cadenza quadrisettimanale), ma addirittura in relazione agli abbonamenti stipulati con la compagnia dal 1° aprile 2017 (ossia dal momento in cui Tim ha abbandonato la cadenza mensile solare, per quella a 28 giorni).

La seconda novità della sentenza è che l’obbligo di restituzione delle somme indebitamente percepite dalla compagnia dovrà riguardare anche i consumatori che, pur avendo attivato un contratto di telefonia fissa all’interno del periodo 1° aprile 2017 – 5 aprile 2018, hanno poi deciso di recedere dall’abbonamento.”

 È la seconda volta che succede, la prima riguardò Windtre.

Fonti: Tribunale di Milano/Movimento Consumatori

Condividi sui social