Bianca Cita, geologa di fama, ci ha lasciato

Bianca Cita è una figura eminente nel campo della geologia e della stratigrafia, con una carriera scientifica che si estende su decenni.

Con ben 114 articoli indicizzati in Scopus, oltre 5507 citazioni e un h-index di 37, la sua influenza nel campo della stratigrafia e delle scienze geologiche è indiscutibile, parliamo di Bianca Cita

Nata con una passione per la stratigrafia, Cita non ha mai abbandonato questo campo di studio. Questo interesse l’ha accompagnata per tutta la sua carriera, rendendola un’autorità riconosciuta a livello internazionale.

La sua dedizione alla stratigrafia ha avuto inizio fin dai primi anni della sua carriera e si è consolidata nel tempo, attraverso un impegno costante e una produzione scientifica prolifica.

Nel corso degli anni, Cita è stata eletta Presidente di varie sottocommissioni internazionali, dimostrando la sua leadership e competenza. Tra queste, ha guidato la Sottocommissione per la Stratigrafia del Neogene e la Sottocommissione per la Classificazione Stratigrafica, entrambe parte della International Commission on Stratigraphy dell’IUGS (International Union of Geological Sciences).

Questi incarichi hanno rafforzato la sua reputazione a livello internazionale, posizionandola come una delle principali autorità nel campo.

Oltre ai suoi ruoli internazionali, Cita ha anche ricoperto posizioni di rilievo a livello nazionale.

È stata eletta Presidente della Commissione Italiana di Stratigrafia della Società Geologica Italiana (SGI). Inoltre, ha presieduto la Commissione CNR per l’Ocean Drilling Program e l’AIQUA (Associazione Italiana per lo Studio del Quaternario). In questi ruoli, Cita ha dimostrato una capacità straordinaria di coordinare e dirigere gruppi di lavoro, contribuendo significativamente all’avanzamento della geologia italiana.

Uno dei contributi più importanti di Cita è stato il suo lavoro di verifica delle unità litostratigrafiche. Come Presidente della Commissione Italiana di Stratigrafia, ha coordinato il lavoro di revisione e validazione delle unità litostratigrafiche proposte nel corso degli anni. Questo lavoro è stato fondamentale per il progetto CARG, gestito dal Servizio Geologico, nell’ambito di un Accordo di Programma tra SGI e CNR. Grazie al suo impegno, la stratigrafia italiana ha fatto passi avanti significativi, diventando un punto di riferimento a livello internazionale.

La sua carriera non si è limitata alla ricerca e alla leadership istituzionale. Cita ha avuto anche un impatto profondo nell’insegnamento e nella formazione delle nuove generazioni di geologi. La sua capacità di trasmettere entusiasmo e stimolare l’interesse per la geologia ha influenzato un gran numero di studenti. Molti di loro hanno seguito le sue orme, diventando a loro volta figure di rilievo nel campo della geologia, sia in Italia che all’estero.

Uno degli aspetti più significativi della carriera accademica di Cita è stato il suo contributo alla didattica. Ha scritto il primo testo italiano di Micropaleontologia, intitolato “Guida allo studio della Micropaleontologia”, pubblicato in più edizioni tra il 1956 e il 1964.

Questo testo ha rappresentato un punto di riferimento per gli studenti e i ricercatori del settore, contribuendo alla diffusione delle conoscenze in questo campo emergente. Inoltre, ha co-scritto con A. Azzaroli i tre volumi di “Geologia Stratigrafica”, pubblicati nel 1963, che hanno ulteriormente arricchito la letteratura geologica italiana.

La passione di Cita per la stratigrafia e la micropaleontologia non si è mai affievolita. Il suo lavoro ha continuato a ispirare colleghi e studenti per decenni. La sua capacità di coniugare la ricerca con l’insegnamento è stata una delle sue qualità più apprezzate, e il suo entusiasmo ha contagiato intere generazioni di geologi.

Inoltre, la sua influenza si estende oltre il confine accademico. Ha partecipato a numerosi progetti di ricerca internazionali, collaborando con istituzioni di tutto il mondo. Questo ha permesso alla comunità geologica italiana di integrarsi meglio nel panorama internazionale, scambiando conoscenze e tecniche con i colleghi stranieri.

Bianca Cita è una delle poche scienziate italiane ad aver ottenuto un riconoscimento così ampio e duraturo. La sua carriera è un esempio di dedizione, passione e competenza. Ha dimostrato che la geologia non è solo uno studio del passato, ma anche una scienza in grado di influenzare il presente e il futuro.

In conclusione, Bianca Cita ha lasciato un’eredità indelebile nel campo della geologia e della stratigrafia. Con i suoi 114 articoli, le oltre 5507 citazioni e un h-index di 37, è una delle figure più influenti del panorama scientifico internazionale. La sua capacità di coniugare ricerca, insegnamento e leadership ha fatto di lei una figura di riferimento per intere generazioni di geologi. La sua eredità continuerà a vivere attraverso le numerose persone che ha ispirato e le conoscenze che ha contribuito a diffondere.

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