Commissariato

Busto. Inevitabile la denuncia per simulazione di reato e calunnia a carico di una ragazza.

La ragazza di anni 20 si è presentata al Commissariato asserendo di essere stata rapinata e accusando ingiustamente, un giovane.

Busto. La segnalazione della ragazza per la rapina subita, aveva fatto accorrere gli agenti del Commissariato.

Busto Arsizio. Polfer immediatamente allertata

“Arrivata negli uffici della Polfer la ragazza ha mostrato agli agenti delle fotografie che lei stessa aveva scattato poco prima in stazione a Busto Arsizio a un giovane nel quale sosteneva di aver riconosciuto uno dei rapinatori. Immediata la comunicazione dei colleghi di Rho al Commissariato di Busto Arsizio e altrettanto rapido l’intervento della Volante che, arrivata in stazione, ha individuato il giovane riprodotto nelle fotografie e quindi uno dei malfattori”

Busto. La descrizione del fatto e la verità

La ragazza si è inventata una storia particolare per giustificare degli acquisti.

Ha detto agli agenti di essere stata spinta da due giovani che l’hanno fatta cadere e le hanno asportato la borsetta coi soldi.

La storia della ragazza è continuata con la descrizione dei due malviventi e la foto di uno di questi.

La sua borsetta è stata ritrovata, e verificato che mancava una modesta cifra di denaro.

La Polizia ferroviaria di Rho, ha verificato che il soggetto da lei descritto è innocente e la donna si è quindi inventato tutto.

Inevitabile la denuncia per simulazione di reato e calunnia: Chiunque, con denuncia [c.p.p. 333], querela [c.p.p. 336], richiesta [c.p.p. 342] o istanza [c.p.p. 341], anche se anonima o sotto falso nome, diretta all’Autorità giudiziaria o ad un’altra Autorità che a quella abbia obbligo di riferirne, afferma falsamente essere avvenuto un reato(1), ovvero simula le tracce di un reato(2), in modo che si possa iniziare un procedimento penale per accertarlo, è punito con la reclusione da uno a tre anni [370](3).

Condividi sui social