26 Dicembre 2024 20:48
Cefalù (PA), estorsione e sfruttamento del lavoro, i Carabinieri eseguono un’ordinanza nei 5 indagati
Cefalù (PA) 12 Aprile 2024, 5 ordinanze di custodia cautelare per sfruttamento del lavoro ed estorsione, eseguita dai Carabinieri della Compagnia di Cefalù.
Ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Termini Imerese, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 5 indagati :
- 1 agli arresti domiciliari;
- 4 interdittive del divieto temporaneo di esercitare attività professionale e imprenditoriale nel settore dell’insegnamento per 12 mesi.
Accusati a vario titolo di estorsione e sfruttamento del lavoro.
L’attività investigativa
L’attività investigativa ha consentito di delineare un grave quadro indiziario, sostanzialmente accolto dal provvedimento cautelare, in ordine alle condotte estorsive e di sfruttamento che gli indagati avrebbero posto in essere in concorso e con ruoli differenti, in qualità di amministratori e gestori di una cooperativa esercente attività di istruzione secondaria di secondo grado in due istituti paritari di Cefalù e Termini Imerese.
L’indagine
In particolar modo, l’indagine, iniziata nel gennaio 2023 e condotta dai Militari sotto la direzione della Procura di Termini Imerese, ha delineato le modalità di assunzione ed impiego, in condizioni di sfruttamento, adottate dagli indagati nei confronti di docenti e personale ATA (personale amministrativo, tecnico e ausiliario), tratteggiando un disegno criminoso realizzato dai presunti autori sin dal settembre del 2019.
Minacce per agevolare le graduatorie pubbliche
Le vittime obbligate mediante minaccia, oppure agevolate dalla necessità di ottenere i punteggi per accedere alle graduatorie pubbliche per le successive assunzioni, nonché dallo loro stato di bisogno connesso alla crisi economica ed occupazionale, avrebbero prestato la loro attività lavorativa in difformità ed in misura sproporzionata alla contrattazione nazionale se non finanche a titolo gratuito, restituendo la retribuzione formalmente ottenuta per il lavoro prestato.
Avrebbero agevolato una cooperativa
Tale dinamica sarebbe stata individuata per 118 dipendenti della cooperativa, in quanto gli indagati avrebbero operato a vantaggio della stessa mantenendo bassi costi di gestione e massimizzando i profitti.
Sequestro preventivo per 65.300 euro
Sono stati sottoposti a sequestro preventivo 65.300 euro in contanti rinvenuti presso le abitazioni degli accusati e all’interno degli istituti paritari riconducibili alla cooperativa e custoditi in alcune circostanze dentro buste con elenchi nominativi del personale dipendente.
Attenderemo la sentenza
È doveroso rilevare che gli odierni indagati sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, seppur
gravemente, e che la loro posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter
processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in
giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.