Gazprom annuncia la chiusura del gasdotto Nord Stream che porta gas naturale dalla Russia alla Germania e successivamente altri stati europei. Ufficialmente la motivazione è per manutenzione, anche se gli esperti pensano possa non riaprire più! Infatti è possibile, ma anche probabile, che questo venga utilizzato dal governo russo per chiudere i “rubinetti” verso l’Europa, per costringere l’Unione e i paesi membri a fermare l’appoggio militare in Ucraina.

Gazprom, il colosso energetico russo ha annunciato che verranno iniziate delle operazioni di manutenzione per il gasdotto Nord Stream, il più importante gasdotto europeo. Durante questo periodo di tempo si interrompe la commercializzazione del gas metano tra la Russia e la Germania. Il vero pericolo è che questi flussi possano non riprendere più!

Ufficialmente queste operazioni dovrebbero durare solamente 10 giorni, nei quali verrebbero attuati degli interventi di manutenzione di routine.

Il vero rischio è che questo stop dovuto a fattori tecnici possa continuare per fattori politici. Molti esperti e politici europei infatti stanno già manifestando preoccupazione per la possibile mancata riapertura che, ad oggi, non è solo possibile, ma anche probabile. Il ministro dell’Economia Bruno Le Maire, ha messo già in guardia gli stati europei su uno stop dei rifornimento. A ciò è seguito anche il ministro tedesco Robert Habeck.

Cos’è il Nord Stream e perché è così importante?

Riassumendo, il Nord Stream è un progetto inaugurato nel 2011 e che trasporta gas metano dalla Russia, partendo dalla cittadina di Vyborg e arrivando nel nord della Germania, a Greifswald, attraverso il Mar Baltico. Questo gasdotto, che allaccia il gas all’Europa, è costato più di 14 miliardi di euro, e porta sulle coste tedesche 55 miliardi di metri cubi di gas all’anno e risulta il principale canale di rifornimento della Germania e di altri paesi del centro Europa. La Germania, inoltre, è il paese europeo più dipendente dalle importazioni dalla Russia e che al momento si trova più  in difficoltà nel cercare fonti energetiche per poter sostituire i miliardi di metri cubi di gas che fino ad ora importava dalla Russia.

nord stream 2Arriva la turbina dal Canada!

Il Nord Stream aveva già visto nei mesi passati delle riduzioni delle consegne da parte di Gazprom, per addirittura il 60% rispetto ai volumi prestabiliti nei contratti. La società giustifica questa riduzione a causa della mancanza di una turbina di proprietà tedesca che è stata prodotta in Canada negli impianti della Siemens. Annuncio recente è stato che il Canada consegnerà tale turbina alla Germania e verrà messa in funzione per far ripartire il gasdotto.

Scenari futuri: come fare senza il Nord Stream?

L’impatto di questa possibile chiusura definitiva va ad impattare tutta l’Unione Europea in quanto, unendo tutti i paesi membri.  Essa dipende dal gas russo per un 40% del totale in media negli ultimi anni. Per l’Italia questa cifra aumenta per ad un 43%, raggiungendo la soglia massima per la Germania che nel 2020, il 65% del gas consumato proveniva proprio dalla Russia. Il ministro Cingolani, per l’Italia prevede riuscire a ottenere la totale indipendenza energetica dalla Russia nel 2024. Anche utilizzando altre fonti energetiche che si stanno contrattando al momento e che aumenteranno nei prossimo due anni. È previsto anche in caso di emergenza per l’Italia un piano energetico a protezione di una situazione di stop totale del russo. Questo piano prevede razionamenti per le industrie energivore e un maggior utilizzo delle centrali a carbone e restrizioni per il consumo dei cittadini. Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/chiusura-gasdotto-nord-stream/

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