Il 23 luglio 2023 ci ha lasciato Otello Profazio deceduto nell’ospedale di RC per patologia cardiaca , nato a Rende viveva tra Pellaro e Roma , quando non era in viaggio.

Voce folk una delle più importanti del sud Italia cantautore contastorie della canzone calabrese.

Voce che ha portato la sua voce tra gli EMIGRANTI CALABRESI e non solo.

E con spettacoli e musica dando loro coraggio avendo lasciato la Calabria terra di origine nella ricerca di un futuro migliore in terre ospiti dove non tutti hanno trovato fortuna.

Parlava solo il proprio dialetto in luoghi stranieri con lingue nuove che molti non conoscevano:

 Canada , Stati Uniti , Argentina , Europa ed Australia il continente più lontano dall’Italia che Otello chiamava in una sua canzone “ ‘a suricera” espressione ironica ,  trappola per topi.

Trappola in cui una volta entrati …. non dava via di scampo , perché tornare in Italia diventava impossibile per una famiglia costi  e 24 ore di volo.

Una canzona molto reale “Qui si campa d’aria “ racconta i disagi della “gente comune” nel vivere in una regione difficile come la Calabria.

Anni dedicati a dare speranza e vicinanza a chi emigrato non hanno avuto “un riconoscimento” i funerali si sono svolti nella cattedrale di RC “quasi in silenzio” assenti le istituzioni , pochi i presenti.

Rielaborò e reinterpretò molte canzoni della tradizione calabrese e meridionale (Sicilia, Puglia e Basilicata) e le poesie in lingua siciliana di Ignazio Buttitta.

Molto conosciuto in Calabria e Sicilia, partecipò a trasmissioni radiofoniche negli anni sessanta e settanta. (wikipedia)

Nel 1964, durante la trasmissione televisiva Questo e quello, condotta da Giorgio Gaber, cantò insieme ad Enzo Jannacci, Silverio Pisu, Lino Toffolo e lo stesso Gaber la canzone di Pietro Gori Addio a Lugano.

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