Giù le mani dalla casa, parte un’iniziativa clamorosa, una petizione a supporto dell’azione politica

La petizione promossa dall’eurodeputato Alessandro Panza mira a bloccare la Direttiva “Casa Green”, ovvero la Direttiva sulla prestazione energetica nell’Edilizia

(EPBD: Energy Performance of Buildings Directive)

approvata dal Parlamento Europeo per perseguire gli obiettivi di abbattimento delle emissioni di CO2 entro il 2030.

Secondo Panza, l’applicazione di questa direttiva potrebbe comportare una serie di problematiche per le famiglie italiane proprietarie di case, in particolare per quelle meno agiate.

L’eurodeputato sostiene che l’entrata in vigore della “Casa Green” potrebbe trasformarsi in una sorta di tassa patrimoniale, colpendo soprattutto le famiglie meno abbienti.

Famiglie che dovrebbero sostenere costi aggiuntivi per adeguare le proprie abitazioni alle normative energetiche o subire la svalutazione del valore delle loro proprietà.

Inoltre, sostiene che la direttiva potrebbe causare una svalutazione immediata degli immobili con prestazioni energetiche inferiori, fino al 40% del valore dell’immobile.

Panza cita uno studio Istat-Enea che evidenzia che il 61% degli edifici in Italia rientra nelle classi energetiche F e G e pertanto non risulta adeguato alla normativa europea.

Panza dice pure che  l’industria edile attuale non ha la capacità di rispettare i tempi imposti dall’Unione Europea per la ristrutturazione degli edifici, in parte per la mancanza di personale e materiale nel settore.

La petizione, quindi, chiede al Parlamento Europeo di applicare la Direttiva “Casa Green” solo agli edifici di nuova costruzione e di sospendere la sua introduzione per gli edifici già esistenti.

Il fine è   preservare le caratteristiche uniche del patrimonio immobiliare italiano e offrire una maggiore flessibilità nel perseguire gli obiettivi di risparmio energetico.

Inoltre, la petizione richiede una chiara definizione delle risorse disponibili per i cittadini e delle fonti di finanziamento legate all’attuazione della direttiva.

L’eurodeputato invita tutti i cittadini a sottoscrivere la petizione

per far sentire la propria voce contro ciò che considera un’eccessiva onerosità della normativa europea, soprattutto in un periodo di crisi economica.

La petizione mira a ottenere una revisione della direttiva al fine di rendere più sostenibile l’adeguamento energetico degli edifici in Italia.

Qui il testo integrale della petizione e come sottoscriverla: https://giulemanidallacasa.it/

“Gli edifici sono il settore più energivoro in Europa. Consumano il 40% dell’energia e generano il 36% delle emissioni di gas ad effetto serra” afferma Kadri Simson, Commissaria per l’Energia dell’Ue.

“Inoltre, gli immobili meno efficienti consumano dieci volte più energia di quelli nuovi o ben ristrutturati”: di questi consumi si dovrà tenere conto nelle scelte di pianificazione e investimento.

Sul piano operativo saranno gli Stati membri a definire non solo le eventuali esenzioni dalla norma, ma anche tutte le misure e gli incentivi necessari a raggiungere i target stabiliti.

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