Direzione Antimafia, relazione annuale con la mimetizzazione nel tessuto sociale

Direzione Antimafia, DIA, la lunghissima e dettagliata relazione annuale con i dettagli del fenomeno mafioso

Il primo aspetto inquietante:

La criminalità organizzata infatti preferisce agire con modalità silenziose, e di raggiungere importanti strati del mondo economico. Come?

“avvalendosi delle complicità di imprenditori e professionisti, di esponenti delle istituzioni e della politica formalmente estranei ai sodalizi”.

Come dire e commentare la permeabilità del mondo economico-politico che conta o e’ distratto e guarda solo ai numeri (soldi), oppure finge.

Nell’uno o nell’altro caso, fa paura questo modo di pensare sulle spalle dei cittadini onesti che lavorano nella normalità quotidiana.

I soldi da dove arrivano? Un rischio e’ l’accaparramento dei fondi  del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Rischio evidenziato dal Governo Draghi che parlava di “prevenzione collaborativa”

Draghi affermava pure di privilegiare le procedure del sistema di contrasto alle mafie per evitare che creino nuovi ostacoli per le imprese.

L’impostazione sociale e culturale e’ fondamentale al di là della pressante e meritoria azione delle forze dell’Ordine:

aiutare le istituzioni.” Per questo dobbiamo migliorare i servizi, le reti di assistenza sociale” , altrimenti coloro che denunciano sono soli.

Un esempio del rischio che i fondi finiscano nelle mani sbagliate? I “giochi” di Milano-Cortina del 2026.

Il capitolo 2 è dedicato alla ‘ndrangheta

La ndrangheta che ha il suo punto di forza nella coesione famigliare ma soprattutto il suo sviluppo affaristico che la proietta all’estero.

Nella relazione si citano i grandi numeri di sequestro della droga nel punto strategico di Gioia Tauro, con grande professionalità della Guardia di Finanza.

relazione dia



 

 

 

 

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