Due preti che francamente si fa fatica a considerarli tali, stupratori e pedofili

Milano 01 Giugno 2022, due preti pure fratelli, che francamente si fa fatica a considerarli tali :

  • don Alberto Lucchina, “condannato” (per modo di dire, visto che non ha fatto un solo giorno di carcere) – dal Tribunale Canonico, a esercitare per 2 anni le sue “funzioni”, presso una casa di riposo affinché stia lontano dai bambini, in quanto autore di violenza sessuale ai danni di una bambina di 15 anni.
  • l’altro, don Maurizio, guida la comunità di fedeli nel quartiere Isola, e risulta coinvolto in un procedimento penale per abusi sessuali, su una donna disabile.

Il pm Roberto Fontana, ha pure chiesto l’archiviazione, in quanto sembrerebbe che la denuncia sia oltre il limite temporale previsto dalla legge (risale a un anno fa, dai fatti ipotizzati).

La vicenda è stata pubblicata nel sito “Rete l’Abuso”, dove viene annunciata la condanna nei confronti di don Alberto.

Lo stesso avrebbe presentato addirittura un esposto alla Procura, in quanto il prete rivolgendosi al Tribunale Canonico si sarebbe autosospeso.

Per autosospeso intendiamo : domiciliato immediatamente presso una casa di riposo, ma da quanto emerge risulta che sia ancora a contatto con minori.

Ad asserire che il prete sia ancora a contatto con giovani ragazzi e ragazze, sarebbero dei cittadini che frequentano l’oratorio.

Il Presidente dell’associazione che si occupa dei casi di violenze da parte dei religiosi, che assiste le vittime, Francesco Zanardi racconta

“Mi ha scritto una donna spiegandomi di avere denunciato solo di recente ai carabinieri una violenza sessuale subita da don Maurizio nel 2015”.

Il fratello don Maurizio, ha incontrato i giornalisti dell’Agi dichiarando seraficamente :

“Sì, mio fratello Alberto vive qui, in attesa che il procedimento canonico faccia il suo corso su fatti che risalgono a 30 anni fa”.

Una conferma, in cui il prete omette ogni riferimento alle sanzioni in primo grado.

Inoltre aggiunge : “la mia è una storia diversa, sono solo calunnie sul mio conto, non ho mai saputo di essere stato indagato, l’ho letto sul web”.

“Mi sono informato tramite un avvocato e ho saputo che sono stato archiviato”. 

Ma invece sulla testa del prete, che afferma addirittura di averla fatta franca, pende una richiesta di archiviazione :

L’avvocato Daniela Cultrera, per conto di “Rete l’Abuso”, presenterà opposizione chiedendo al giudice di disporre l’imputazione coatta per l’indagato. 

Noi di sicuro ne comprendiamo la gravità e le ragioni, e ci auguriamo che questo prete insieme al fratello, non la facciano franca.

Attenderemo che l’udienza venga fissata.

Il prete don Maurizio conclude dicendo addirittura di aver rivisto la donna, di cui avrebbe abusato, nel 2020, negando ogni cosa, insomma cattivo sangue non mente.

I parrocchiani schifati protestano, i ragazzi sono a rischio e questo prete continua a fare quello che gli pare

Ecco uno stralcio della denuncia per abusi fatta da una donna di 47enne :

“L’ho conosciuto la notte di Capodanno del 2015, tante persone sono al corrente del malessere che mi ha provocato”.

l’Avvocato Cultrera dalla parte delle vittime

“Dopo la sanzione del Tribunale Canonico, don Alberto avrebbe potuto presentare ricorso entro 5 giorni alla Congregazione per la Dottrina della Fede ma non l’ha fatto”.

“Ora manca un ultimo passaggio davanti al Promotore di giustizia”.

“Durante l’istruttoria, molto approfondita, c’è stato anche un confronto tra lui e la vittima che ha trovato il coraggio di denunciarlo nel 2019, anche se sono passati 30 anni dai fatti”.

“Don Alberto ha ammesso parzialmente le accuse ma il Tribunale ha riconosciuto appieno la ricostruzione della vittima e la sua credibilità”.

Intanto all’associazione arrivano le proteste scritte di alcuni parrocchiani:

“Don Alberto sta coi ragazzi, è una situazione triste e pazzesca”;

“Segue i ragazzi del Gruppo Medie, continua a fare quello che gli pare”.     

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