Duomo di Milano “. Prenderà il via sabato 12 Novembre la rassegna “Sonorità Organistiche”.

La rassegna accompagnerà il Tempo di Avvento e di Natale dal 12 novembre 2022 fino al 7 gennaio 2023, ogni sabato dalle ore 16.45 alle ore 17.15 prima della Santa Messa Vigiliare;

la rassegna si terrà anche per Sante Messe Vigiliari nelle Solennità dell’Immacolata Concezione 7 dicembre e dell’Epifania del Signore 5 gennaio.

Tutti i visitatori e i fedeli del Duomo di Milano avranno la possibilità di ascoltare gratuitamente il maestoso suono dell’organo, da poco restaurato, tra le imponenti navate della Cattedrale.

All’organo il vice maestro del Duomo Alessandro La Ciacera;

si inizia sabato 12 novembre con musiche di Henry Purcell Jeanne Demessieux Léon Boellman.
La rassegna “Sonorità Organistiche” potrà essere seguita anche sul canale YouTube Duomo di Milano TV.

Storia dell’Organo del Duomo
(duomodimilano.it)

Costruito dalle ditte Mascioni di Cuvio (Varese) e Tamburini di Crema nel 1938, restaurato e ricollocato integralmente in Presbiterio dalla ditta Tamburini nel 1986,

il grande organo del Duomo è il più grande d’Italia e mantiene saldamente il secondo posto a livello europeo

per ciò che concerne il numero di canne e di registri (superato solo dallo strumento del Duomo di Passau, in Germania), risultando inoltre iscritto nell’albo d’oro dei quindici organi più grandi del mondo.
Veramente impressionanti sono gli attuali numeri di questo “gigante”:

15.800 canne, di cui la più alta misura oltre nove metri mentre la più piccola misura pochi centimetri

Cinque corpi d’organo (Grand’Organo Lato Nord e Sud – Positivo e Recitativo Lato Nord – Solo ed Eco Lato Sud – Corale al piano dell’altare)

Cinque Consolles (Consolle principale a cinque tastiere, Consolle lato altare a tre tastiere, Consolle corale a due tastiere, due Consolles di tribuna a una tastiera)

Se il dato numerico già di per sé è impressionante, ancora più prezioso è il dato artistico:

il grande organo del Duomo sposa le sonorità intramontabili della tradizione italiana con una struttura fonica decisamente eclettica, che permette la caratterizzazione corretta di una notevole porzione di letteratura organistica, risultando uno strumento di assoluta eccezionalità timbrica per l’esecuzione del repertorio romantico – sinfonico, al pari delle più importanti cattedrali europee.

Ma non sono solo le cifre a qualificare l’organo come un’opera d’arte, bensì la nobiltà sonora che lo caratterizza, ultimo di una gloriosa serie di strumenti. La storia del Duomo, infatti, è sempre stata legata a quella del suo organo.

Ne abbiamo notizia fin dalla fondazione: la prima risale al 1394, quando erano passati solo 7 anni dalla posa della prima pietra della Cattedrale.

L’incarico venne affidato a fra’ Martino de Stremidi che lo portò a termine dopo ben due anni di lavoro. Non si conosce bene l’originaria collocazione, ma sicuramente fu di notevole ingombro a causa dei mantici azionati da una grande ruota mossa da due uomini.

La riforma liturgica e architettonica voluta da san Carlo Borromeo, in risposta alle nuove esigenze nate dal Concilio di Trento, comportò una sistemazione degli organi, definitivamente posti ai lati dell’altare maggiore.

Nel corso del Seicento e del Settecento si susseguirono revisioni, manutenzioni e adattamenti alle cresciute esigenze foniche: dall’aggiunta di nuovi registri alla sostituzione dei mantici.
Dalla fine del XIX secolo si fa sempre più urgente la necessità di introdurre la trasmissione elettropneumatica che permetteva di svincolare le tastiere dagli strumenti, per dar modo all’organista e ai cantori di vedere agevolmente il maestro dirigere.

Successivamente alla posa dell’attuale strumento nel 1938, gli interventi di restauro secondo le direttive liturgiche del Concilio Vaticano II, furono l’occasione per intervenire sul complesso organario la cui infelice sistemazione dei corpi sonori lontani l’uno dall’altro e dalla consolle, comportava non indifferenti problemi acustici:

si riunisce l’intero insieme sonoro accostando due nuove casse organarie a quelle cinquecentesche e si colloca sul piano del presbiterio la consolle.
Gli sportelli, o ante, di ciascun lato dei due monumentali organi cinquecenteschi sono costituiti da sedici grandi tele raffiguranti episodi tratti dall’Antico e dal Nuovo Testamento: la decorazione, pittorica fu avviata dalla Fabbrica nel 1559. Per tale compito si avvicendarono vari artisti tra cui Giuseppe Meda, Ambrogio Figino e Camillo Procaccini.

L’intero complesso organario rinnovato venne solennemente inaugurato l’8 Settembre 1986 con un concerto del m° Luigi Benedetti, allora Organista Titolare della Cattedrale.

Lo strumento si presta alla solennizzazione di tutti i servizi prefestivi e festivi, consentendo inoltre di poter proporre esecuzioni concertistiche che hanno visto la presenza di alcuni tra i più significativi interpreti del panorama internazionale.
Gli Organisti del Duomo di Milano sono il m° Emanuele Carlo Vianelli e il m° Alessandro La Ciacera
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