Giugliano (NA), i rom occupano il suo terreno imprenditore agricolo rischia l’esproprio

Giugliano (NA) 12 aprile 2024, agghiacciane il caso trattato dalla trasmissione “Quarta Repubblica“, (sulle reti Mediaset), dove un imprenditore agricolo, Francesco Micillo, racconta la sua triste storia.

Micillo è un imprenditore agricolo, che all’improvviso si vede occupare il suo terreno ed alcuni capannoni, da un gruppo di rom, precedentemente sgomberati da un altro campo.

Passano gli anno e i rom si allargano, creando anche una discarica, e sventrando ogni cosa, rubando ciò che poteva essere rubato, instaurandosi nel terreno e costruendo delle baracche.

Ad ottobre 2019, in seguito all’occupazione del terreno da parte dei rom, scompare tutto ciò che c’era nel terreno : Francesco è costretto ad abbattere il vigneto, soppiantato, in seguito, da una discarica abusiva, a cui i rom hanno sempre impedito l’accesso.

Nel 2021 l’allargamento e l’abbattimento del vigneto.

Nel 2022 formano una discarica, in quello che prima era un terreno fertile, lavorato da questo imprenditore, che ne è il proprietario.

Nel 2023 spunta pure una strada abusiva, per agevolare l’ingresso, nel terreno di Francesco, e permettere una migliore manovrabilità dei camion che sversano la spazzatura, in un’area che prima era tutta blindata, dove precedentemente Micillo l’aveva adibita a rimessa per i trattori.

Intanto sparisco :

  • 7 porte blindate;
  • capannoni;
  • gabinetti;
  • trattori.

“Non ci sono rimaste nemmeno le pietre e i gabinetti” – asserisce Francesco Micillo durante la trasmissione “Quarta Repubblica”.

“Nessuno mi difende”

Francesco, afferma “nessuno mi difende”, addirittura il Comune di Giugliano, gli impone di abbattere le costruzioni abusive fatte dai rom occupanti, altrimenti subirà l’esproprio della sua proprietà.

Da 400 rom occupanti, sono diventati 1300.

A febbraio muore una bambina di 7 anni, folgorata da dei fili elettrici.

A febbraio succede l’irreparabile, una bambina di 7 anni muore folgorata, dopo aver toccato dei cavi elettrici, e il Comune a quel punto redige un’ordinanza riconoscendo Francesco Micillo, responsabile della struttura abusiva, costruita invece dagli occupanti del campo rom.

Per cui secondo il Comune spetterebbe a Francesco, a sue spese, abbattere queste costruzioni abusive, ma come potrebbe fare Francesco se non può intervenire con la ruspa, per cacciare i rom ?

A Francesco sono stati dati 90 giorni di tempo, per fare sparire le baracche costruite dai rom, in un’area dall’estensione di 12 ettari, altrimenti i suo terreno diventerà patrimonio comunale.

Un patrimonio depredato senza poter far nulla per contrastare questo improprio.
L’imprenditore si è rivolto a Carabinieri, Prefetto e Sindaco, ma la soluzione ancora non arriva.
Secondo il Comune di Giugliano infatti, a fronte della segnalazione di abuso edilizio, l’adozione dell’ordinanza di demolizione sarebbe “un atto dovuto”
Ricorso al Tar
Si spera che per questa situazione, che appare davvero grottesca, si trovi presto una soluzione, e che Francesco, e nessun altro, debba subire tale scempio.
La domanda sorge spontanea, l’integrazione è possibile, in questi termini ?
Ciò che sta succedendo a Francesco è una storia che ci deve fare riflettere.
notizie da Varese Press
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