Le Pillole della Domenica:
GIULIA
La barbara uccisione di una ragazza adorabile di nome Giulia per mano del fidanzato, insospettabile criminale mascherato da tranquillo studente universitario, ha sconvolto il Paese e chiama a raccolta la comunità in tutte le sue espressioni, per piangere insieme questo lutto, interrogarsi sull’accaduto, contestualizzare i fatti in una società in crisi di valori, proporre rimedi a un fenomeno sempre più preoccupante e inaccettabile.

Il punto di vista di un massone non si discosta dal comune sentimento di orrore, cordoglio e sgomento per l’inaudita tragedia, consumata ancora una volta ad opera di un uomo che sfrutta vigliaccamente la superiorità della sua forza fisica per sopprimere una donna. E cerca di affrontare i due inquietanti interrogativi che emergono dalla vicenda: perché è accaduto e come si deve reagire.

Alla prima domanda non sembrano fornire adeguata risposta le discipline che studiano il comportamento umano.

Psicologia, antropologia, sociologia, criminologia si fermano a valutazioni parziali del fenomeno, insufficienti a spiegare le ragioni di questo raccapricciante episodio, l’ultimo di una interminabile serie di violenze contro le donne.

Se si va nel profondo, la causa di tutto questo va ricercata nella perdita di valore della vita umana, che dovrebbe essere cosa sacra, degna del massimo rispetto, e invece nell’epoca attuale risulta svalutata a tal punto che l’odio del più forte non esita a distruggerla.

E ciò si manifesta non solo nel rapporto uomo/donna, ma su vasta scala nelle guerre moderne, dove si colpiscono indifferentemente combattenti e inermi civili con l’intento, a volte dichiarato, di sterminare intere popolazioni.

La dimensione del sacro, che si ritrova in principi morali universalmente riconosciuti, è scomparsa dalla Civiltà Occidentale dove l’impronta mercantile e utilitaristica fondata su profitto e consumi ha soppiantato i valori fondamentali della convivenza, in cima ai quali si colloca il rispetto della vita.

Gli attuali sistemi sociali si sono sottratti al dovere di preservare questo valore primario e ne hanno lasciato il compito alla religione, che incide soltanto sulla coscienza dei fedeli.

Per fermare il processo di imbarbarimento dei costumi serve allora recuperare un senso laico del sacro a tutti i livelli della informazione e della educazione, a partire dalla famiglia, riscoprendo l’umanità, ovvero quel carattere che rende ogni essere umano unico e irripetibile, persona da rispettare, che nessuno può osare di ridurre a oggetto o numero.

Sergio Ciannella

Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia di Rito Scozzese.

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