a Cina si conferma come la maggiore fonte di prodotti contraffatti

Green Pass falso, pericolosi hacker russi dietro la storia

20 mila euro ricavati dalle truffe, investiti in parte in criptomonete e in parte spesi in prodotti hi-tech di ultima generazione, capi di abbigliamento, prodotti di bellezza. (AGI).

L’inizio della storia

La modella ha voglia di andare in palestra e pensa di aggirare l’ostacolo, come tanti altri, comprando il Green Pass in rete.

Il Green Pass non arriva e la modella denuncia la truffa agli investigatori della Postale, che intervengono prontamente.

Intervento del Compartimento Polizia postale e delle comunicazioni “Liguria” di Genova

Il giovane hacker in contatto con un gruppo di russi specializzati in truffe, girava i dati dei richiedenti, con alti guadagni.

I dati personali in mano agli hacker, servono per aprire conti online, carte di credito o account presso le principali piattaforme di e-commerce.

Il “giro” è importante e funziona col reclutamento dei malcapitati su gruppi Telegram, ma gli esperti in Financial Cybercrime portano fino ad un appartamento nel Lazio.

Caso singolo risolto, ma ci sono approfondimenti per capire i meccanismi e gruppi che stanno dietro a livello internazionale.

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