Il caffè va di traverso
Dipendente della Procura di Firenze cade e si rompe un polso durante la pausa caffè al bar. Nessun indennizzo

Il caffè va di traverso. È quanto successo ad una dipendente della Procura di Firenze.

Uscita in pausa caffè, con permesso regolare durante l’orario di servizio, una dipendente della Procura di Firenze cade e si rompe il polso in strada, il caffè va di traverso.

Pausa caffè

Il rito del caffè è irrinunciabile per molti italiani e,, se non hai il servizio interno, o ti fa schifo quello delle macchinette, vai a prendertelo al bar di fronte.

Polso rotto

La disgrazia vuole che anche col permesso del capo una cada e si faccia male, rompendosi il polso

Indennizzo

Ma non viene riconosciuto nessun indennizzo  e invalidità, in questo caso del 10%, dalla Corte di Cassazione in quanto la “tazzina” non è una esigenza impellente e legata al lavoro, ma una libera scelta.

Incidente

Se il fatto fosse accaduto all’interno della Procura la sentenza sarebbe stata differente?

Probabilmente si. Perché sarebbe stato considerato un incidente sul lavoro.

Quello che abbiamo compreso è che è comunque  una libera scelta.

Ordine di servizio

Prossima volta; un bell’ordine di servizio per recarsi al bar per esigenze lavorative e magari di pubblica utilità.  La fantasia delle motivazioni non manca certo all’italiche genti…

Cameriere

Ma dove è finito il cameriere di tanti film italiani in bianco e nero con grembiule alle caviglie, vassoio, tazzina, zuccheriera, tovagliolo ripiegato sul braccio e con l’immancabile: “Dottò, dove glielo metto il caffè”.

Per problemi di sicurezza oggi non è più possibile avere accesso senza controlli in un Tribunale. Ma diamine un po’ di iniziativa. 

Il caffè va di traverso

Dopo il caffè sospeso napoletano, pagato e lasciato in attesa di un bisognoso che lo consumi e il caffè che va di traverso, perché non inventarsi il caffè “procurato”.

Da portare in Procura con un solerte cameriere,, controllato e assicurato naturalmente, non si sa mai, potrebbe anche cadere e rompersi un polso.

Oltretutto si risparmierebbe anche “il fastidio di farsi due passi fuori”.

Dura lex sed lex

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