Iran. Roya Heshmati, attivista iraniana, si è presentata senza il hijab anche nella “stanza della tortura”

Teheran, 8 gennaio 2024 – L’Iran ha condannato a 74 frustate una donna per aver diffuso una foto di sé senza velo.

Roya Heshmati, attivista iraniana che si oppone all’obbligo del velo, si è presentata senza il hijab anche nella “stanza della tortura” dove è stata punita, poi ha raccontato tutto su Facebook.

“Non ho contato i colpi”, ha scritto Heshmati, “ho cantato per le donne, per la vita”.

La condanna di Heshmati è un segnale preoccupante del ritorno alla repressione delle donne in Iran.

Il governo iraniano ha intensificato le misure di controllo nei confronti delle donne negli ultimi anni, imponendo il velo obbligatorio e vietando loro di avere un ruolo attivo nella società.

La storia di Heshmati ha suscitato l’indignazione internazionale.

“La punizione di Roya Heshmati è un atto di violenza contro le donne”, ha dichiarato Amnesty International. “Il governo iraniano deve porre fine alla repressione delle donne e rispettare i loro diritti umani”.

Cosa ha detto Isabella Tovaglieri (LEGA)

Non ha urlato. Non ha pianto. Ha cantato per la libertà delle donne iraniane mentre veniva frustata per ben 74 volte dall’ufficiale incaricato di punirla.
La sua colpa? Aver scattato e pubblicato una foto senza hijab.
Roya Heshmati, 33 anni, ha descritto così gli interminabili minuti in cui sulla sua schiena, sui glutei e sulle
gambe si sono abbattute le frustate comminate da un tribunale iraniano come punizione per non aver indossato l’hijab, il velo islamico:
74 colpi inferti con un nerbo di cuoio nero che l’ufficiale incaricato di eseguire la pena “si è avvolto due volte attorno alla mano” per garantire una presa più sicura, più ferma, più dolorosa.
L’attivista è stata condannata anche a un anno di reclusione con la sospensione della pena e al divieto di lasciare il Paese per tre anni.
L’estremismo islamico rappresenta un pericolo per le donne, e dobbiamo difendere con coraggio le giovani iraniane che combattono contro il regime islamista. Senza ipocrisia, stiamo dalla parte di chi lotta per la libertà.
Donne. Vita. Libertà.
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