Rischia di restare senza colpevole la tragica morte, a soli 29 anni, di Constantin Robert Bucur

Il Pm della Procura di Vicenza ha richiesto l’archiviazione

Rischia di restare senza colpevole la tragica morte, a soli 29 anni, di Constantin Robert Bucur. E’ con profonda amarezza che la mamma del giovane ha accolto la richiesta di archiviazione del procedimento penale per omicidio stradale in capo al conducente del pick-up che ha fatalmente travolto la moto della vittima. Istanza indirizzata al Gip del Tribunale di Vicenza il 16 ottobre 2023, al termine delle indagini preliminari, dal Pubblico Ministero della Procura berica titolare del fascicolo, la dott.ssa Alessandra Block, e contro la quale l’avv. Davide Picco del Foro di Vicenza, che assiste i familiari del ventinovenne unitamente a Studio3A-Valore S.p.A., ha subito presentato opposizione.

L’incidente costato la vita a Robert Bucur risale al 18 marzo 2023

Il tragico sinistro è successo il 18 marzo 2023 nel territorio comunale di Cogollo del Cengio. Bucur percorreva la strada con direzione Piovene Rocchette-Asiago in sella alla sua Suzuki 1000. L’uomo, poi, ha visto davanti a sé un Nissan Navara, che procedeva nello stesso senso di marcia, accostare sulla destra e si è quindi accinto a superarlo. Ma il conducente del veicolo, R. S. 71 anni, di Breganze (Vi), dopo aver allargato la traiettoria a destra, ha improvvisamente svoltato a sinistra per entrare in un passo carraio. Il motociclista si è trovato, quindi, il pick-up praticamente addosso e non è riuscito a evitare il tremendo e fatale impatto con la sua fiancata sinistra. Per il giovane, purtroppo, non c’è stato nulla da fare.

Il Pm chiede l'archiviazione per l'incidente fatale a Constantin Robert Bucur, ma l'avvocato fa opposizione
Il luogo dell’incidente

L’automobilista è stato iscritto fin da subito nel registro degli indagati dal Sostituto Procuratore, che ha nominato anche un consulente tecnico d’ufficio, l’ing. Alberto Sartori, per ricostruire la dinamica, le cause e tutte le responsabilità dell’incidente. Alle operazioni peritali ha partecipato e fornito il proprio contributo anche l’ing. Pierluigi Zamuner quale consulente tecnico di parte messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, a cui si sono affidati, per essere tutelati, attraverso l’Area Manager Vicenza Alessio Rossato, i familiari della vittima, unitamente all’avv. Davide Picco.

E il Ctu, pur avendo riconosciuto un concorso di colpa al centauro in ragione della velocità tenuta superiore al limite vigente di 70 chilometri all’ora, ha ascritto le responsabilità anche all’indagato, “che effettuava la manovra di svolta a sinistra senza prima accostarsi alla mezzeria e senza essersi assicurato di poterla eseguire senza creare pericolo o intralcio agli altri utenti della strada”. L’ing. Sartori parla chiaramente di una “inversione a U”.

Richiesta di archiviazione, ma l’avvocato presenta opposizione

Grande è stata quindi la sorpresa e la delusione da parte dei congiunti del motociclista nell’apprendere della richiesta di archiviazione da parte della dott.ssa Block. Secondo lei non vi sarebbero elementi tali da far ritenere che vi sia “una ragionevole previsione di condanna nei confronti dell’indagato”, per citare l’istanza. In buona sostanza, secondo il magistrato non vi sarebbe la prova che, se anche l’automobilista avesse effettuato una manovra di svolta corretta, l’incidente si sarebbe potuto evitare, in quanto il centauro avrebbe proceduto ad una velocità troppo sostenuta. E, soprattutto, secondo il Pm, Bucur non sarebbe stato ingannato dalla manovra iniziale di spostamento a destra del pick-up e anzi non l’avrebbe proprio vista.

Tutta l'amarezza della mamma di Constantin Robert Bucur per la richiesta di archiviazione
La foto dell’incidente

Conclusioni, quelle del magistrato, incomprensibili e che contrastano non solo con quelle della consulenza tecnica d’ufficio redatta dallo stesso Ctu che ha incaricato, ma anche con quelle dei tecnici della compagnia di assicurazione della vettura. Studio3A, infatti, ha già ottenuto per i propri assistiti il risarcimento e per di più concordato sulla base di una percentuale di colpa maggioritaria in capo all’automobilista. Pur essendo già stato chiuso l’iter risarcitorio, si è dunque, comunque, ritenuto, attraverso l’avv. Picco, di proporre opposizione alla richiesta di archiviazione al giudice per le indagini preliminari, sulla scorta della dettagliata relazione del consulente tecnico di parte ing. Zamuner, evidenziando in particolare due aspetti.

I motivi fondanti dell’opposizione

In primis, si sottolinea come in realtà lo stesso Ctu abbia stimato la velocità della moto al momento dell’urto in 72 chilometri all’ora, in pratica corrispondente al limite di 70, e si confuta il calcolo di quella iniziale effettuato dall’ing. Sartori in quanto basato sulla traccia di una frenata sull’asfalto rinvenuta dai carabinieri della compagnia di Schio, ma che non è in alcun modo dimostrato fosse stata lasciata dalla Suzuki della vittima.

Ma, soprattutto, il legale della famiglia Bucur contesta con forza l’assunto secondo cui il giovane non sarebbe stato tratto in inganno dalla “particolare manovra”, ossia dall’iniziale scarto a destra dell’indagato. Ha valore, in questo senso, la chiara testimonianza resa dall’amica che lo affiancava con un’altra moto. Questa ha riferito infatti di aver “visto in lontananza l’auto spostarsi verso destra e credevo che si stesse fermando a destra, quando ad un certo punto svoltava improvvisamente a sinistra”.

Tutta l’amarezza della mamma di Robert Bucur

Confidiamo con tutto il cuore che il giudice accolga la nostra opposizione e non voglia lasciare impunito l’incidente costato la vita a mio figlio – si augura la signora Elena, mamma del giovane -. Non posso pensare che la persona che mi ha strappato Robert nel fiore degli anni, e che non si è mai degnato di chiederci scusa, neanche con una telefonata, la passi liscia dopo la condotta di guida chiaramente colpevole e irresponsabile di cui si è macchiato. Che non paghi per ciò che ha commesso, neanche con una pena simbolica. Non è giustizia, questa”.

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