La ‘Ndrangheta gira tra i cornetti. 18 arresti nel crotonese, complice la famiglia Corigliano

I provvedimenti di fermo del sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Paolo Sirleo;

inchiesta in stretto coordinamento con il Procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri.

A Rocca di Neto, nel crotonese, un blitz delle forze dell’ordina ha portato al fermo di 18 persone

L’accusa è di associazione di stampo mafioso tra la CalabriaStati Uniti.

Le indagini ha rilevato un traffico di droga e soldi della ‘ndrangheta tra Italia e Stati Uniti, più precisamente a Manhattan

Dopo la droga nelle ambulanze,  stavolta la  particolarità che i soldi circolavano all’interno di cornetti del bar gestiti dalla famiglia Corigliano

Le indagini sono partite dall’ FBI di New York  nel 202o  e partite su denuncia.

New York

L’associazione mafiosa che è stata sgominata, aveva un gruppo satellite nella Grande Mela composto da italo-americani da tempo residenti nella metropoli statunitense

Il gruppo gestiva una vasta serie di attività illecite. Le perquisizioni, disposte dalla Dda di Catanzaro, sono state eseguite da personale dell’Fbi. (ANSA).

Sono ben  duecento gli  agenti appartenenti al Servizio centrale operativo della Polizia di Stato (Sco) che hanno partecipato all’operazione.

Importante l’ausilio delle Squadre mobili di Crotone e Catanzaro ed ai Reparti prevenzione crimine, unitamente a personale dell’Fbi, il Federal Bureau of Investigation.

Le estorsioni: pressione estorsiva esercitata dai referenti della cosca in danno di realtà imprenditoriali locali

Grande attivismo degli indagati nel settore del traffico e della distribuzione di sostanze stupefacenti e l’ampia disponibilità di armi da parte dell’organizzazione.

sequestrare armi e relativi munizionamenti, in particolare 4 fucili ed una pistola. Il monitoraggio operato nei confronti del gruppo criminale.

Son gli ulteriori dettagli segnalati da ADN KRONOS

il ministro della difesa Guido Crosetto, a conclusione della visita al Comando Legione Carabinieri Calabria:

“Siamo di fronte – ha detto il ministro a Catanzaro – ad una delle organizzazioni più efficienti al mondo nel combattere la criminalità organizzata quindi dai carabinieri e da quello che fanno in Calabria c’è da imparare, da apprendere norme di linguaggio più che insegnare qualcosa.

Oggi toccherò i punti in cui lo Stato fa sentire la sua presenza attraverso l’Arma dei carabinieri e un lavoro quotidiano e continuo di oltre 6000 persone che sono qua rappresentando lo Stato e fronteggiando, in una regione particolare, una delle più potenti organizzazioni criminali al mondo, facendolo con una serietà, una metodologia e con una capacità che nessun’altra forza di polizia può sostenere allo stesso livello in tutto il mondo.

Lo faccio con orgoglio nella settimana di Natale per far sentire a queste persone, anche nei posti più difficili, la vicinanza dello Stato”.
(ANSA).

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