L’inchiesta : l’odissea giudiziaria sulla tragedia del Mottarone, 6 le persone coinvolte

Verbania 20 Maggio 2023, sono trascorsi due anni, dal quel fatidico giorno, il 23 Maggio 2021, in cui persero la vita 14 persone, tra cui 2 bambini, nella funivia del Mottarone.

23 Maggio una data tristemente nota

Una data, quella del 23 Maggio, già tristemente nota, per la strage di Capace, in cui fu assassinato dalla mafia, il Giudice Falcone, la sua scorta e la moglie.

In questi due anni la Procura di Verbania, ha portato avanti le indagini, in cui furono coinvolte 2 società e 6 persone, a cui venivano contestati a vario titolo i reati di :

  • attentato alla sicurezza dei trasporti;
  • rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro;
  • disastro colposo;
  • omicidio plurimo colposo;
  • lesioni colpose gravissime;
  • e solo per una persona coinvolta contestato anche il reato di falso.

La vicenda giudiziaria

L’inchiesta fu aperta formalmente, il 24 Maggio 2021, condotta dai Carabinieri e coordinata dal procuratore di Verbania, Olimpia Bossi, insieme al pm, Laura Correra.

I primi accertamenti, basati sulle testimonianze raccolte, evidenziano due elementi :

  • il cavo tranciato;
  • il mancato funzionamento del sistema frenante di sicurezza.

Gli interrogatori

E’ il 25 Maggio sera, quando la Procura convoca in caserma a Stresa, Luigi Nerini, titolare della Ferrovie del Mottarone, il direttore d’esercizio, Enrico Perocchio, e il capo servizio, Gabriele Tadini.

Tadini ammette di avere inserito i cosiddetti forchettoni, disattivando il freno di sicurezza, per evitare che la cabina si bloccasse lungo il percorso, una scelta che il Tadini dice sia stata condivisa, anche dagli altri due convocati, i tre uomini, la stessa sera, verranno condotti in carcere a Verbania.

Scarcerati

Il 29 Maggio, il gip di Verbania, non convalida il fermo, e scarcera i tre indagati, disponendo gli arresti domiciliari solo per Tadini.

Una decisione che turba moltissimo il Csm, tanto che il procedimento verrà riassegnato ad un altro giudice.

Riesame al Tribunale di Torino

Il 7 Giugno in aula a Torino, per il Riesame, contro la decisione del giudice delle indagini preliminari, ma

solo il 2 Luglio l’inchiesta coinvolgerà altre 11 persone, tra cui la società Leitner, addetta alla manutenzione,

eppure i vertici del gruppo, e le società esterne che si occupavano dei controlli.

Due perizie

22 Luglio il gip dispone la perizia affidandola, ad ingegneri e esperti, da qui saranno redatte due perizie : una informatica e una sulle cause.

Oltre 50 familiari indicati come parti offese

Il 28 Ottobre, il Tribunale del Riesame di Torino, dispone i domiciliari anche per Enrico Perocchio e Luigi Nerini, che in seguito ricorreranno in Cassazione.

Il 25 Novembre, Gabriele Tadini è libero per scadenza dei termini.

Ad Aprile 2022, annullati gli arresti domiciliari per Nerini e Perocchio.

Il 16 Settembre vengono depositate 4 proroghe e le due perizie, da cui emerge:

  • la pratica illecita dell’inserimento dei forchettoni;
  • scarsa manutenzione dell’impianto;
  • mancati controlli sulla fune, che era già lesionata, e poi spezzata;
  • insufficiente preparazione del personale;
  • inadeguatezza della strumentazione.

La scatola nera

Nella scatola nera vengono conservati 8 mesi di dati, invece che un anno, come prescrive la Legge.

Esposizione dei periti in aula

E’ il 20 Ottobre, quando comincia l’esposizione in aula dei periti, durante l’incidente probatorio, che culmina tra esame e controesame, e termina il 16 Dicembre, in seguito a molte udienze.

Il tribunale del Riesame di Torino, sospende per un anno Nerini dall’esercizio dell’attività di imprenditore nel settore dei trasporti , e Perocchio dall’esercizio della professione.

L’inchiesta si chiude solo il 19 Maggio 2023

Sei le persone coinvolte : 

Nerini, Perocchio, Tadini, i vertici di Leitner, il gruppo altoatesino, le Ferrovie del Mottarone, e la società che gestiva l’impianto.

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