6 Ottobre 2024 20:59
Milazzo, DDA Procura di Messina, antidroga 12 misure cautelari eseguite dai Carabinieri
Milazzo 05 Aprile 2024, brillante operazione all’alba di oggi, dei Carabinieri della Compagnia di Milazzo, che hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Messina, su conforme richiesta della Procura, nei confronti di 12 persone di cui :
- 11 destinatarie della custodia in carcere;
- 1 agli arresti domiciliari.
Reati contestati
In ordine ai reati, a vario titolo :
- “associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti”;
- “detenzione e spaccio di stupefacenti”.
50 Militari hanno partecipato a questa operazione
L’operazione, a cui hanno partecipato complessivamente 50 militari dell’Arma, è il risultato degli esiti di un’indagine condotta dai Carabinieri della Compagnia di Milazzo e coordinata dalla D.D.A. della Procura della Repubblica di Messina.
Smercio e spaccio di droga a Torregrotta
Sarebbe emersa l’operatività di un sodalizio criminale, dedito allo smercio e spaccio, a Torregrotta, di cocaina, crack, hashish e marijuana, in favore di acquirenti della zona limitrofa o provenienti da Milazzo e altri comuni del mamertino, nonché da Messina, Barcellona e Pozzo di Gotto.
Le segnalazioni anche da parte di cittadini, e le indagini
Dall’attività investigativa, avviata dai Carabinieri anche grazie alle segnalazioni ricevute da alcuni cittadini, è emerso che gli indagati avrebbero posto in essere un’intensa attività di spaccio, in modo sistematico attraverso la suddivisione in ruoli.
Corrieri e staffette per fornire droga ai sodali
Infatti, è stata documentata la condotta di due soggetti capi promotori e organizzatori del gruppo criminale, operanti a Messina, che, tramite una fitta rete di corrieri e staffette, avrebbero rifornito della droga i sodali presenti a Torregrotta, per lo spaccio al dettaglio.
La base operativa : anche la casa della madre
In particolare, è stata individuata la base operativa del sodalizio, consistente nell’appartamento di un indagato, il quale, nonostante si trovasse agli arresti domiciliari, avrebbe gestito, a Torregrotta lo smercio al minuto della droga, in modo incessante e quotidiano.
Lo stesso si sarebbe avvalso anche anche dell’abitazione della madre, anche ella destinataria della misura cautelare, per l’occultamento delle sostanze e la custodia del denaro provento dell’attività illecita, che poi sarebbe stato suddiviso tra i sodali.
La droga lanciata anche dalla finestra
Nella maggior parte dei casi, le dosi sarebbero state consegnate all’interno del suo domicilio, in altri, invece, lanciate direttamente dalle finestre dell’appartamento e ricevute “al volo” dagli acquirenti, con movimenti rapidi per evitare i controlli delle Forze dell’Ordine.
La droga sotto l’imbottitura dei caschi
Nel corso dell’attività, sono stati individuati anche i diversi metodi con cui l’organizzazione avrebbe cercato di eludere i controlli dei Carabinieri, tra cui l’espediente, utilizzato dai corrieri, consistente nell’occultare la droga sotto l’imbottitura dei caschi.
Arrestati in flagranza di reato
Nel corso dell’attività investigativa, i Carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato quattro indagati per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacente, poi destinatari della misura cautelare.
Individuati anche numerosi assuntori di droga
L’indagine ha consentito, inoltre, di identificare numerosi assuntori di droghe, segnalati alla Prefettura per possesso di stupefacenti per uso personale, nonché di sequestrare complessivamente, nei vari servizi svolti, oltre 600 grammi di stupefacenti, tra cocaina, crack, hashish e marijuana.
Indagini preliminari
Quanto sopra, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti degli indagati, che, in considerazione dell’attuale fase delle indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti le responsabilità e con la precisazione che il giudizio, che si svolgerà in contraddittorio con le parti e le difese davanti al giudice terzo ed imparziale, potrà concludersi anche con la prova dell’assenza di ogni forma di res responsabilità in capo agli stessi indagati