Montecchio (TR) arresti domiciliari per l’aggressore
Le indagini hanno confermato l'aggressione in pieno giorno dell'insegnante a causa ed in ragione delle funzioni svolte anche di vicepreside di una scuola elementare.

A Montecchio (TR) arresti domiciliari per il presunto autore dell’aggressione all’insegnante della scuola primaria di Guardea avvenuta lo scorso 9 gennaio.

A Montecchio (TR) arresti domiciliari per l’aggressore

La notizia relativa all’aggressione subita il 9 gennaio 2022 da un’insegnante della scuola primaria di Guardea, in pieno giorno nella campagna del Comune di Montecchio aveva fatto scalpore.

L’aggressione ha occupato le prime pagine dei giornali locali e regionali destando stupore, misto a preoccupazione.

L’aggressore, approfittando della giornata festiva, dopo aver intercettato l’insegnante in un luogo deserto, confidando nelle sue ridotte capacità di resistenza la ha aggredita.

L’uomo l’aveva afferrata per i capelli per poi scaraventarla in un dirupo, iniziando a percuoterla con calci e pugni tentando anche di strangolarla. 

Le minacce

Il malintenzionato l’aveva insultata e minacciata di morte anche all’indirizzo del figlio e le aveva sottratto il telefono cellulare per impedire di chiedere aiuto.

L’aggressore le aveva urlato che “tanto non l’avrebbe denunciato perché diversamente l’avrebbe ammazzata”.

Inoltre le aveva detto “che tanto non me puoi denuncià perché non ci ha visto nessuno”.

Le successive indagini sono state condotte dai militari della Stazione Carabinieri di Montecchio e coordinate dalla Procura di Terni.

Dai primi rilievi è emersa una situazione allarmante e di eccezionale gravità.

Le indagini hanno confermato l’aggressione in pieno giorno dell’insegnante a causa ed in ragione delle funzioni svolte anche di vicepreside di una scuola elementare. 

Gli arresti domiciliari

Il fatto e il movente giustificano le ragioni per l’accoglimento della misura cautelare massima applicabile per legge per questa tipologia di reati.

La gravità indiziaria raggiunta ha portato all’applicazione nei confronti del presunto autore dei reati della misura cautelare degli arresti domiciliari. 

Alla base della decisione ci sono la denuncia dettagliata della parte offesa e le informazioni attendibili confermate da documentazione sanitaria pubblica.

inoltre ci sono anche dichiarazioni rese da persone informate dei fatti. 

L’Ufficio requirente di Terni avverte la necessità di tranquillizzare le donne di Terni e provincia.

Nel circondario di Terni non ricorrono, neanche come ipotesi di lavoro, le condizioni per ritenere che il fatto sia ascrivibile ad un delinquente seriale.

Infatti l’accaduto è sufficientemente perimetrato ed investigato. 

Rimane l’assoluta gravità del gesto tenuto conto soprattutto del movente.

La risposta dello Stato non si è fatta attendere (poco più di due settimane dal fatto). 

Comunque al momento contro l’indagato, costretto ai domiciliari, ci sono soltanto indizi in attesa che lo stesso eserciti pienamente il suo diritto di difesa.

La sua innocenza resta impregiudicata sino a sentenza definitiva di condanna, 

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