Luciano Camporesi, latitante dal 2018, è stato arrestato lo scorso 11 novembre, in Turchia, nella provincia di Antalya. Individuato dalla polizia turca, grazie agli elementi forniti dalla Dia di Palermo, dalla Sco e dalla Squadra Mobile di Reggio CalabriaCamporesi, 47 anni, era stato condannato in primo grado, in un processo celebratosi con rito ordinario presso il Tribunale di Locri. Concludendosi con una pena di 22 anni e 8 mesi di reclusione, per il reato di traffico internazionale di sostanze stupefacenti. L’uomo si era sottratto all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Dda, guidata da Giovanni Bombardieri, nell’ambito dell’operazione Pollino – European ‘ndrangheta Connection. In questa operazione erano coinvolte 70 persone indagati per i reati:
associazione mafiosa, associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione, violazioni della normativa sulle armi, trasferimento fraudolento di beni, simulazione di reato, fraudolento danneggiamento di beni assicurati, riciclaggio, autoriciclaggio e favoreggiamento personale.

 

Arrestato Luciano Camporesi

Luciano Camporesi è stato condannato al primo grado, ritenuto colpevole di aver partecipato all’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. In questo scenario, Camporesi aveva stretto vari rapporti con alcuni esponenti del mondo della criminalità, ricordiamo Domenico Pelle (della omonima cosca di San Luca) e Giovanni Gentile. Infatti, con quest’ultimo si sarebbe incontrato nel mese di aprile del 2017, per programmare l’arrivo in Italia dei carichi di stupefacenti. Usando come mezzi di trasporto le navi commerciali e una sua imbarcazione che effettuava ricerche petrolifere. Adesso, dovrà rispondere per i reati commessi.

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