Gammino Gioacchino, catturato

Ndrangheta, imprenditore disponibile con giro economico importante in Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Liguria

https://www.youtube.com/watch?v=kq_HChutRbk

Risultati delle indagini supportato dai collaboratori di giustizia

L’importante contributo di alcuni collaboratori di giustizia che lo indicano quale soggetto appartenente al sodalizio messo in luce ed evidenziato.

La DIA parla di “ sodalizio ‘ndranghetistico emiliano e pienamente partecipe dell’attività criminosa della consorteria, ha ritenuto sussistere un adeguato compendio indiziario che ha consentito di accertare, a carico del proposto, un giudizio di pericolosità sociale di tipo “qualificato”.

Ndrangheta, imprenditore disponibile, soggettivo attivo dal ’90

La DIA lo indica come “Indiziato, sin dalla metà degli anni ’90, di appartenere ad una c.d. “batteria delle giovani leve” della ‘Ndrangheta, autrici di violenti atti predatori e contro il patrimonio, per poi giungere di recente ad esercitare il ruolo di imprenditore mafioso a disposizione della consorteria emiliana.”

come agiva secondo la DIA

Agiva con “ditte e società (spesso intestate a compiacenti prestanome, secondo la consolidata strategia della cosca) a disposizione degli interessi della ‘Ndrangheta”.

IL fine era l’esecuzione di lavori edili finalizzati all’infiltrazione nell’economia locale e nazionale, e per il compimento di operazioni di falsa fatturazione e all’arricchimento della consorteria mafiosa e dei vari sodali.

Il provvedimento, emesso su proposta congiunta del Procuratore della Repubblica di Bologna e del Direttore della D.I.A:

5 società con i relativi compendi aziendali, 6 beni immobili, 2 autovetture e numerosi rapporti bancari per un valore complessivo di circa 1,5 milioni di euro. 

La DIA ribadisce:

la sua azione a tutela e salvaguardia della parte sana del tessuto economico nazionale.

Un aspetto fondamentale oltre naturalmente alla professionalità e dedizione del personale altamente specializzato della DIA, è l’ausilio dei collaboratori di giustizia.

In varie occasioni abbiamo evidenziato su spinta di uno dei piu’ famosi, Luigi Bonaventura, le difficoltà famigliari e il ricollocamento nell’ambito della società con nuova identità e nuova vita.

Lo Stato deve tutelare coloro che si sono “dissociati” dalla piovra che sta monopolizzando la vita economica e sociale della Nazione.

Insistere con Indagini, prevenzione e mantenimento di una linea dura e organizzata con leggi ad hoc aggiornate, accordi internazionali e consulenza di chi ha vissuto all’interno della realtà criminale (pentiti/collaboratori).

Sono anelli di una catena: aspetti vari e collegati, che devono viaggiare gli uni assieme agli altri per arrivare a risultati definitivi e duraturi, come diceva Falcone:

“La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave;

e che si può vincere non pretendendo l’eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.”

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