Novara Calcio, ma non è certo l’unica soluzione trovata da un delinquente di LOCRI

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Come funzionava il business della “cartiera”

Novara Calcio. Tutto nasce associazione per delinquere il cui promotore, un 56enne originario di Locri (RC)

L’uomo è titolare di imprese operanti in Italia e all’estero attraverso un’azienda di recupero, trattamento e commercio di metalli ferrosi

La  sede legale  è a  Milano e sedi operative in Cressa (NO), Paderno Dugnano (MI) e Dairago (MI), ed una società con sede legale a Torino

secondo quanto ricostruito dagli investigatori:

avrebbe ripetutamente approvvigionato ingenti quantitativi di rifiuti ferrosi “in nero”, per un ammontare di 165.000 mila tonnellate circa, da altre società operanti nel campo del recupero di rottami)

o direttamente dal mercato clandestino (da soggetti non autorizzati o di provenienza furtiva), sul territorio nazionale;

al fine di poter reimmettere tali rifiuti sul mercato legale e rivenderli alle acciaierie, avrebbe fatto risultare (falsamente) di averli importati dalla Germania

acquistandoli da una società tedesca sempre a lui riconducibile, ma che in realtà sarebbe stata del tutto inoperativa e appositamente costituita (società cartiera);

a fronte di (false) fatture emesse dalla società tedesca, avrebbe eseguito (mediante bonifici bancari) versamenti di consistenti somme di denaro (circa 90 milioni di euro)

apparentemente a titolo di corrispettivo per gli acquisti (che si ritiene in realtà non siano mai avvenuti) dei rifiuti ferrosi;

unitamente ad altri affiliati avrebbe poi fatto rientrare in Italia le somme versate, dopo aver effettuato prelievi in contanti (anche fino a 900mila euro al giorno) presso i conti correnti in Germania

o dopo averle “girate” su altri conti correnti riconducibili ad altre società di logistica ritenute fittizie, anche in altri Paesi, riconducibili sempre all’organizzazione;

–  riottenuta la disponibilità di quanto bonificato, le somme venivano reimpiegate nel traffico illecito di rifiuti o, una volta “ripulite”, reinvestite in altre attività

(tra le quali l’acquisto di una squadra di calcio piemontese militante in serie C, il Novara Calcio spa, poi rivenduta prima di essere sottoposta a fallimento). 

I rifiuti diventavano “regolari” e venivano rivenduti ad acciaierie e fonderie.

 i rifiuti sarebbero stati trasformati solo attraverso la documentazione  in “non rifiuti” (end of waste)

attraverso la compilazione fraudolenta di fittizie dichiarazioni di conformità e di documenti di trasporto (DDT)

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