Operazione antidroga: 26 misure di custodia cautelare

Operazione antidroga: 26 misure di custodia cautelare 

Nella mattinata dello scorso martedì 27 giugno, la Polizia di Stato di Varese ha concluso una vasta operazione di polizia giudiziaria che ha portato all’esecuzione di 26 misure cautelari di cui 24 in carcere, 1 agli arresti domiciliari e 1 divieto di dimora in Lombardia e Piemonte,

emesse dai G.I.P. di Busto Arsizio, Novara e Lodi che hanno accolto le richieste delle rispettive Procure della Repubblica,

nei confronti di un gruppo di persone, originarie del Marocco (eccetto un solo cittadino italiano con mansioni di autista),

indagate a vario titolo per i reati  di tortura con uccisione del torturato, tentata estorsione, rapina, detenzione di armi e reati in materia di stupefacenti.

In particolare spaccio nelle zone boschive in numerosi punti dislocati nelle province lombarde e piemontesi.

Le diverse misure cautelari.

Le diverse misure cautelari sono state eseguite con la collaborazione delle Squadre Mobili di Milano, Novara, Genova, Cremona, Lodi, Piacenza, Pavia nonché con l’ausilio di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Milano.

Gli arresti.

Gli arresti sono stati eseguiti in Lombardia nelle province di Milano, Lodi, Pavia e Cremona, ed anche nelle province di Novara e Piacenza. Parte dei soggetti destinatari – irregolari in Italia e senza fissa dimora – è risultata irreperibile.

Un arresto eseguito in Germania.

Un arresto è stato eseguito in Germania dalle autorità di polizia di quel Paese, attivate dall’Unità FAST italiana (incardinata nel Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia) a seguito della emissione del Mandato d’Arresto Europeo da parte del GIP.

Complessa attività di indagine.

La complessa attività di indagine condotta dalla Squadra Mobile di Varese, culminata con gli odierni arresti,

ha preso avvio il 07/05/2022 con il ritrovamento del cadavere di un uomo privo di documenti, di probabile origine nord-africana,

abbandonato seminudo in una piazzola di sosta a bordo strada della SS336 nel Comune di Lonate Pozzolo, con evidenti segni di violenza subita.

Gli elementi raccolti.

Gli elementi raccolti, attraverso l’ascolto di decine di soggetti, servizi di osservazione, intercettazioni telefoniche ed ambientali, acquisizione ed analisi tabulati, sequestri, indagini informatiche, accertamenti tecnici e rilievi di Polizia Scientifica (a cura del Gabinetto regionale di Polizia Scientifica di Milano).

Visione ed analisi di decine di telecamere.

Visione ed analisi di decine di telecamere di controllo del traffico ed appartenenti a privati, accertamenti e servizi di osservazione in territorio estero eseguiti con il coordinamento del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia di Roma (Interpol), hanno consentito di comprendere che l’uomo ucciso.

Identificato un ragazzo di 24 anni.

Successivamente identificato per un ragazzo di 24 anni marocchino – aveva fatto parte di un gruppo di presunti spacciatori tutti di nazionalità marocchina, facenti capo a due fratelli, dimoranti nel milanese, “proprietari” di diverse piazze di spaccio situate in zone boschive delle province di Milano, Varese, Novara, Pavia e Lodi.

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