operazione antidroga a Torino
Il Comando Provinciale Carabinieri di Torino ha in corso un'operazione antidroga su una rete internazionale di narcotrafficanti

Il Comando Provinciale Carabinieri di Torino ha in corso un’operazione antidroga su una rete internazionale di narcotrafficanti

operazione antidroga a Torino

Gli indagati nell’operazione antidroga sono undici e sono ricercati in diversi paesi tra Italia, Albania, Polonia e  Slovenia. 

Durante l’operazione i militari hanno sequestrato oltre 80 chilogrammi di stupefacente per un valore di  circa 4,5 milioni di euro. 

I Carabinieri del Comando Provinciale di Torino stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere  nei confronti di 11 indagati (italiani, albanesi e polacchi).

Il GIP del Tribunale di Torino su richiesta della  locale Direzione Distrettuale Antimafia ha ritenuto sussistenti  gravi indizi di colpevolezza in ordine all’associazione finalizzata al narcotraffico internazionale e detenzione ai fini di spaccio di sostanze  stupefacenti. 

indagini internazionali

I militari hanno condotto le indagini in Italia e all’estero tra Ecuador, Slovenia, Albania,  Polonia, Germania, Svizzera.

Le indagini sono state condotte con una cooperazione internazionale di polizia e giudiziaria supportata dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga italiani.

In aggiunta a questo la Squadra Investigativa comune attuata  mediante coordinamento di Eurojust con le autorità slovene ha partecipato alle attività.

I militari dell’arma hanno eseguito 30 perquisizioni e hanno sequestrato sul territorio italiano oltre 80  chilogrammi di cocaina e più di sette chilogrammi di marijuana.

Il valore complessivo della droga sequestrata è di circa 4,5  milioni di euro circa.

gli arresti

I carabinieri hanno arrestato in flagranza otto corrieri che viaggiavano a bordo di auto  appositamente modificate in Slovenia. 

Oltre a questo gli inquirenti hanno altresì ricostruito le rotte che, in ipotesi d’accusa, servirebbero per l’approvvigionamento  delle sostanze illegali.

L’organizzazione utilizzava la rotta atlantica per la cocaina e paesi balcanici per la marijuana.

La droga era destinata prevalentemente allo smercio nel nord Italia, in territorio sloveno, olandese, svizzero e tedesco. 

Il 22 gennaio scorso, in un ristorante di Guayaquil (Ecuador), qualcuno ha assassinato quello che gli investigatori considerano il capo dell’organizzazione criminale investigata.

Gli assassini gli hanno sparato due colpi di pistola al volto per questioni verosimilmente legate al  narcotraffico. 

Le indagini del Nucleo Investigativo di Torino sono partite nel 2017 da alcuni arresti nelle strade  della movida torinese (quartieri San Salvario e San Paolo).

la filiera

I carabinieri, in seguito a quella vicenda,  hanno  raccolto elementi probatori per ricostruire la presunta filiera dei pusher.

Seguendo i pusher centroafricani i carabinieri sono arrivati ad un albanese che costituiva il legame con i produttori esteri, corrieri e acquirenti 

Gli indagati erano molto cauti nella gestione dei loro affari e comunicavano anche attraverso piattaforme web.

Il flusso di sostanze illegali giunte in Piemonte e in tutto il nord Italia, nonché la  disponibilità finanziaria sarebbe stato imponente.

Il gruppo disponeva di abitazioni e mezzi per garantire gli approvvigionamenti.

L’organizzazione infatti disponeva di case affittate da ignari  locatari a prestanome dell’organizzazione per lo stoccaggio dello stupefacente.

Inoltre disponeva di autovetture di  grossa cilindrata opportunamente preparate con nascondigli per il trasporto  delle sostanze.

Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari con relativa vigente  presunzione di innocenza per i soggetti citati. 

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