Operazione “Hydra”: 153 indagati per associazione mafiosa

Milano, 25 ottobre 2023 – I Carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno notificato 153 avvisi di conclusione indagini preliminari a soggetti legati alle tre diverse organizzazioni di stampo mafioso:

cosa nostra, ‘ndrangheta e camorra, aventi una struttura “confederativa orizzontale”.

L’indagine, durata oltre 2 anni, ha consentito di ricostruire un vero e proprio “sistema mafioso lombardo”, operante prevalentemente nel territorio lombardo:

in particolare, tra la città di Milano e la sua provincia, la città di Varese e la sua provincia.

I vertici di ciascuna delle tre componenti mafiose operavano sullo stesso livello.

E contribuendo alla realizzazione di un’alleanza finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di delitti, tra cui estorsioni, traffico di droga e armi, e infiltrazione nel tessuto economico.

Nel corso delle indagini è stata inoltre emersa la diretta riconducibilità delle componenti associative riferibili a Cosa Nostra.

Ricordiamo che Cosa Nostra da decenni opera nella provincia di Milano con a capo l’allora latitante Matteo MESSINA DENARO.

11 persone sono state arrestate in carcere, mentre 142 sono indagate a piede libero.

Il valore complessivo dei beni sequestrati è di oltre 225 milioni di euro.

La Direzione Distrettuale Antimafia di Milano ha già proposto appello al Tribunale della Libertà di Milano

Il punto del contendere è avverso la decisione del Gip di non riconoscere l’esistenza di un’unica struttura associativa di stampo mafioso.

Gli indagati sono considerati non colpevoli fino a sentenza di condanna divenuta irrevocabile.

Il salto di qualità degli inquirenti è notevole: arrivando a determinare le connessioni  e gli interessi delle varie mafie che talvolta collaborano per business comuni.

Business illegali di grande rilievo:

controllo del territorio mediante interventi per la risoluzione di controversie scaturenti da affari illeciti e/o leciti.

E anche  contatti con esponenti del mondo politico, istituzionale, imprenditoriale, bancario.

Il motivo è evidente:

 favori, notizie riservate, erogazione di finanziamenti, del condizionamento, in talune circostanze, del libero esercizio del voto.

Contatti per  una costante infiltrazione nel tessuto economico/sociale, al fine di alterare e condizionare il libero mercato:

obiettivo ? La massimizzazione dei profitti dell’associazione, dell’acquisizione di appalti pubblici e privati.

E anche attraverso l’attivazione di canali istituzionali opportunamente e preventivamente compulsati, del

reinvestimento di proventi illeciti provenienti dalla commissione di reati in attività economiche lecite.

La Lombardia è il motore economico dell’Italia e per questo attira investimenti di ogni genere che hanno generato “appetiti” della malavita.

E su cui i Carabinieri stanno arrivando a capire le connessioni e gli interessi; ricordiamo quanto aveva detto Gratteri in passato stabilendo che un quarto di Milano è sotto il loro controllo.

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