Orjol Lame, il responsabile della “strage degli innocenti” di Reggio Emilia potrà essere processato

Orjol Lame adesso non è più incapace di intendere e volere. E anche se la sua situazione neurologica non si può ancora considerare completamente stabilizzata, il recupero funzionale che ha realizzato ha consentito il pieno ripristino delle funzioni cerebrali quali la comprensionel’astrazione e il giudizio. Tradotto, attualmente è in grado di partecipare coscientemente al processo.

Sono queste le conclusioni che il dott. Moreno Lusetti, il medico legale incaricato di valutare, appunto, le capacità del responsabile della strage gli innocenti di Gaida di sostenere un processo a suo carico, ha esposto nell’udienza di ieri, giovedì 14 dicembre 2023, in Tribunale a Reggio Emilia. Il Gip ne ha preso atto e ha restituito il fascicolo al nuovo Pubblico Ministero, la dott.ssa Cristina Giannusa, la quale ora potrà quindi procedere con la chiusura delle indagini preliminari e la richiesta di rinvio a giudizio.

La soddisfazione dei familiari per l’esito delle indagini

Finalmente soddisfatti Hardian e Anjeza Hysenii genitori di Shane, Resat e Rejana e nonni del piccolo Mattias, che erano in aula accompagnati dal loro legale, l’avv. Nicola Termanini e da Sabino De Benedictis e Sara Donati, gli Area manager rispettivamente per la Puglia e l’Emilia Romagna di Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui si sono affidati per essere assistiti. Sono rientrati in Albania con la speranza che Lame possa essere processato e di poter ottenere giustizia per i loro cari.

Orjol Lame capace di intendere e di volere: andrà a processo
Le vittime della strage degli innocenti di Gaida

La ricostruzione della folle “strage degli innocenti”

Orjol Lame la sera di domenica 30 ottobre 2022 in via Newton, a villa Gaida, è uscito rovinosamente di strada con la Fiat Stylo di cui era alla guida. Trasportava la compagna Shane Hyseni, 22 anni, il loro figlioletto Mattias, di appena un anno e quattro mesi, e i due fratelli di Shane, Resat, 11 anni, e Rejana, 9, schiantandosi e penetrando in un casolare disabitato, con conseguenze devastanti. Il conducente ha distrutto due famiglie, la sua e quella della moglie.

A rendere ancor più grave il fatto, la fuoriuscita è stata frutto di una condotta irresponsabile e al limite del criminale dell’oggi trentunenne. Per la folle velocità tenuta, per di più con tre minori innocenti a bordo, tra cui suo figlio, e le condizioni psicofisiche con cui si è messo al volante. Positivo alla droga con livelli di cocaina alle stelle. Lame “vantava” vari precedenti specifici condanne per spaccio di sostanze stupefacenti e sul suo capo pendeva un decreto di espulsione, non si sarebbe nemmeno dovuto trovare in Italia. Senza contare lo “stato” della vettura, non assicurata, non revisionata e neppure sua.

Lame è anche l’unico a essere sopravvissuto a questa tragedia, ma era stato ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale di Reggio Emilia. E, pur non correndo più pericolo di vita, a metà dicembre dello scorso anno risultava ancora in stato di comaDi qui la richiesta, datata 23 dicembre 2022, dell’allora Pm, il dott. Marco Marano, accolta dal Gip del Tribunale, dott. Andrea Rat, di procedere con una perizia psichiatrica su Lame onde accertarne in via prioritaria la capacità di partecipare coscientemente al processo. Il Gip aveva così incaricato ad hoc, il 26 gennaio 2023, il medico legale dott. Moreno Lusetti, con termine di 90 giorni per depositare le conclusioni.

La nuova perizia su Orjol Lame lo dichiara capace di intendere e di volere
Tribunale Reggio Emilia

Gli esiti delle perizie su Orjol Lame

E nella prima perizia il consulente tecnico aveva concluso che il danno neurologico post traumatico patito da Lame era “caratterizzato da lesione assonale diffusa di tipo 2 con marcati deficit cognitivo-comportamentali” e che quindi “attualmente è incapace di partecipare coscientemente al processo”. Anche se aveva aggiunto che “i progressi cognitivi raggiunti rendono necessaria una rivalutazione del suo quadro clinico a distanza di 12 mesi”. Un colpo per i familiari delle vittime innocenti.

L’avv. Termanini aveva però eccepito sulle conclusioni del perito e presentato un’apposita memoria. In essa ha evidenziato come vi fossero numerosi elementi migliorativi nelle condizioni dell’imputato emersi successivamente all’esame compiuto su di lui dal consulente tecnico del giudice, che non erano stati pertanto considerati. Argomentazioni che il Gip ha accolto. Non solo mantenendo aperto l’incidente probatorio ma dimezzandone i termini. Il dott. Rat aveva dunque calendarizzato per ieri 14 dicembre una nuova udienza. Lame è stato dunque “ri-periziato” e alle operazioni ha partecipato quale consulente tecnico di parte per la famiglia Hyseni anche il medico legale dott. Pierfrancesco Monaco, messo a disposizione da Studio3A. E questa volta l’esito è stato totalmente diverso. Orjol Lame non potrà sottrarsi al processo.

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