Ricorso dei famigliari contro la Francia, che non si capisce bene perchè continua a tutelare i terroristi, nel caso si tratta delle Brigate Rosse.

Michele Granato era l’agente di polizia ucciso dalle Brigate Rosse il 9 novembre del 1979 a Roma:

presentato un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.

Una iniziativa, promossa dall’avvocato Walter Biscotti.

La sua storia viene raccontata dal sito ” caduti di Polizia”

“La guardia Granato, al termine del servizio, stava accompagnando a casa la propria fidanzata.

Mentre il poliziotto e la ragazza stavano entrando nell’edificio alle loro spalle giunsero due terroristi

un uomo ed una donna che aprirono il fuoco con due pistole, una calibro 7,65 e una 38  Special.

Mentre Granato cadeva a terra la fidanzata si gettò su di lui per proteggerlo. La terrorista la scostò bruscamente urlandole

“Levati di mezzo! Non ce l’abbiamo con te! Non c’entri tu!” per poi esplodere un colpo di pistola alla testa di Granato, ormai morente.

I due terroristi fuggirono quindi immediatamente dopo.”

Fonte: Corriere della Sera, “la notte della Repubblica” di Sergio Zavoli, ed. Nuova Eri- Mondadori.

Un “modus operandi” tutto particolare, quello della Francia:

“La decisione della Chambre de l’Instruction della Corte d’Appello di Parigi – ha spiegato il presidente –

si è basata, a sostegno della sua decisione, sugli articoli 8 e 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo sul rispetto della vita privata e familiare e sul giudizio in contumacia. (Sole24Ore)

La Francia, evidentemente tutela più gli assassini che le vittime, e l’Europa non interviene.

 

 

 

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