26 Dicembre 2024 13:01
Roma, finge gravidanza: 30enne a processo per stalking
L’uomo, pur di sfuggire alle attenzioni morbose, è finito a cambiare la sua residenza e a indossare un casco nel tragitto che dall’auto lo portava al portone di casa.
Roma. La trentenne, oltre a molestare l’ex con chiamate anche anonime.
Tutto architettato per recuperare le attenzioni dell’ex (stalking)
“Secondo quanto riportato nell’imputazione per fatti che vanno dal 2018 al 2019, aveva anche simulato malori per attirare l’attenzione dell’uomo
“inducendolo ad allontanarsi dal posto di lavoro per accorrere in suo soccorso” e si era appostata nei luoghi frequentati da lui.
Roma. In un’occasione si sarebbe anche aggrappata allo sportello della macchina e allo specchietto per fermare l’auto’’ di lui.
“un grave e perdurante stato d’ansia – scriveva il pm nel 415bis- e di fondato timore per la propria incolumità tale da indurlo a modificare le proprie abitudini di vita.
Uno dei tanti casi di stalking che di solito trattiamo a difesa delle donne, questo caso caso è diverso:
l’uomo è vittima della donna.
Cosa dice l’avvocato sullo stalking:
“atti persecutori” (c.d. stalking) “chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia
o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di
persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita” (art. 612-bis c.p.).
“È un primo risultato ma è solo un inizio – dice all’Adnkronos il penalista – Intanto è stata restituita al mio assistito la serenità che gli è stata tolta.
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