Sanità a Reggio Calabria.  Forte denuncia sui social di Fabio Bensaja:

“W LO SPORT ma non quello SANO!!!

A Reggio Calabria non è possibile usufruire del servizio pubblico per tutto il 2023 per fare un certificato medico sportivo di un ragazzino che vuole fare agonismo;

la risposta è che è tutto esaurito e per il 2024 ancora non è possibile prenotare in quanto “non hanno l’agenda”.

#reggiocalabria #piùportipertutti #calatevi #terzomondo #nausea #terradiperdenti #sport.

I problemi della sanità sono nazionali, di recente e ‘ uscita la notizia sulla Lombardia.

Diverse migliaia di infermieri stanno andando a lavorare in Svizzera:

la paga è parecchio più alta e ci sono possibilità di carriera.

I sacrifici e i turni infiniti sopportati dal personale sanitario non hanno avuto una risposta adeguata.

In sanità come in tanti altri settori, le buste paga sono basse rispetto a paesi simili al nostro: per esempio Germania.

E a fronte di aumenti sui generi alimentari,  carburanti ecc.

Una condizione che sta bruciando il potere d’acquisto delle famiglie.

Famiglie tartassate anche dal “caro mutuo”.

I comuni non ce la fanno e ricorrono agli autovelox.

Le regioni soffrono e ora pure i costi dell’immigrazione che l’Europa ci addossa.

Al Sud la Calabria è sempre il fanalino di coda e i livelli di povertà sono preoccupanti.

Se la gente non lavora  e chi può va all’estero, si capisce che non ci sono soldi anche per i servizi essenziali.

E lo sport è importante per il fisico ma anche per la sua funzione di aggregazione sana.

Spingere sullo sport può servire a togliere i giovani dalla “cattiva strada” e a farli crescere.

Se però anche i certificati medico-sportivi diventano complicati, pure questo scoraggia.

Il lavoro,  i servizi inadeguati, le infrastrutture sono tanti tasselli che scoraggiano residenti e investitori potenziali.

E la nostra bellissima Calabria diventa sempre meno attrattiva.

 

 

 

 

 

 

 

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