Gli italiani possono liberamente guidare auto estere. Una bella botta per il fisco

Dal 21 marzo è cambiato il regime per gli italiani che guidano, in Italia, auto con targa estera. Se precedentemente questo era praticamente vietato, ma vi ricordiamo che la norma non era regolare, ora diventa nuovamente possibile con potenziali gravi danni al fisco.

Nel silenzio pressoché generale il legislatore ha nuovamente messo mano al Codice della Strada, dopo il maquillage dello scorso novembre con il decreto Infrastrutture e Trasporti, mediante la legge n. 238 del 23 dicembre 2021, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 17 gennaio 2022 e vigente dal successivo 1° febbraio, recante “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea – Legge europea 2019-2020”, il cui articolo 2 interviene con alcune modifiche sulla disciplina che regola la circolazione in Italia dei veicoli immatricolati all’estero, cancellando di fatto la riforma del 2018 introdotta con i decreti Sicurezza.

Cosa cambia, dunque, per le auto con targa estera che circolano in Italia, condotte da conducenti residenti e non residenti?

Da ora in poi gli italiani possono guidare una macchina con targa estera purché sia iscritta a una particolare sezione del PRA, chiamata REVE e sia di proprietà di un ente straniero membro della UE. Obbligati all’iscrizione sono:

  • I cittadini (italiani o stranieri) residenti in Italia, che, a vario titolo, dispongono di veicoli intestati a persone fisiche o giuridiche con residenza/sede in uno Stato estero per un periodo superiore a 30 giorni, anche non continuativi, nell’anno solare. L’utilizzo dovrà essere comprovato da un documento di data certa (ad es. contratto di noleggio, leasing, comodato ecc.) sul quale dovrà essere indicata anche la durata dell’utilizzo. L’obbligo è a carico di chi utilizza il mezzo.
  • Veicoli, immatricolati all’estero, di proprietà di lavoratori subordinati che svolgono la loro attività lavorativa presso un’azienda con sede in uno Stato confinante/limitrofo, con l’Italia o lavoratori autonomi che hanno la sede della propria attività professionale presso uno Stato confinante/limitrofo (cosiddetti “frontalieri”). La registrazione dovrà essere effettuata entro 60 giorni dalla data di acquisto della proprietà del veicolo. L’obbligo è a carico dell’intestatario del mezzo.

Che cosa significa: che un italiano può legittimamente guidare un’auto noleggiata , anche a lungo termine, in un altro paese europeo, cosiì da ottenere una seire di possibile ed ingenti risparmi come :

  • le imposte di bollo e superbollo che vigono solo in Italia;
  • l’imposta provinciale di immatricolazione che non viene più pagata
  • probabilmente per le auto targate in alcuni paesi, non arriveranno nemmeno le multe

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