24 Novembre 2024 03:10
S’impiccò a 27 anni, dopo gli stupri subiti per anni, da una suora, che ora è libera.
Busto Arsizio (VA) 05 Novembre 2022, a raccontare la drammatica storia subita dalla figlia, è stata la mamma Giovanna Bozzolini, che in questi anni ha combattuto per avere giustizia.
Eva Sacconago si tolse la vita, impiccandosi, dopo gli stupri subiti per anni, da parte di una suora.
La mamma di Eva : “Siamo andati fino in fondo per lei”
“che strano, questa donna mi ha toccato il seno… lo avrà fatto per sbaglio”.
Ma il 4 Settembre del 2021 l’abusatrice è tornata libera, proprio il giorno del compleanno di Eva, che strana coincidenza.
L’ex suora dopo un periodo trascorso all’istituto psichiatrico di Castiglione delle Stiviere, è stata considerata come persona “socialmente pericolosa” affetta da un disturbo borderline di personalità.
La suora aveva violentato Eva, ammanettandola con le caviglie al letto: pochi giorni dopo, Eva si ammazzò.
La sommergeva di messaggi di odio e di minaccia ogni volta che la vittima non si piegava alle sue pretese, e la riempirla di botte.
Alcuni stralci dal diario di Eva
E poi seguivano gli insulti, le botte e le violenze sessuali.
L’ultima frase pronunciata da Eva prima di togliersi la vita : “Suon Mariangela mi ha distrutto la vita”.
Spesso gli abusi sessuali denunciati dalle vittime, non sfociano in un processo
Il 95% degli abusi sessuali denunciati dalle vittime non sfociano in un processo, perché quando la denuncia arriva, ad anni di distanza dall’accaduto, spesso per casi legati a reati di pedofilia perpetrati nell’ambiente ecclesiastico, s’innesca la prescrizione del reato.
Questo è il solco insuperabile posto in essere nelle aule giudiziarie.
Il meccanismo maledetto della chiesa, spiegato da Francesco Zanardi, fondatore dell’associazione Rete L’Abuso
“Poi arriva l’offerta da parte della chiesa di un indennizzo di 25mila euro, con il vincolo di
riservatezza, un meccanismo maledetto, visto che il sacerdote viene lasciato a contatto con i
giovani, che diventano poi altre potenziali vittime”.
Questa è la denuncia che arriva dal Coordinamento contro gli abusi nella Chiesa cattolica #ItalyChurchToo.
Un messaggio rivolto alla chiesa
Giusto ieri per la prima volta, il Coordinamento contro gli abusi nella Chiesa cattolica, ha organizzato un
incontro a Milano, in collaborazione con il Municipio 1, per dare voce alle vittime, e per “rompere questo
silenzio immondo”.
“Chiediamo che le vittime e le loro famiglie siano ascoltate, accolte e risarcite – si legge nel documento
rivolto ai vertici della Chiesa – e che vi facciate promotori dell’eliminazione dei termini di prescrizione
per gli abusi”.
“Chiediamo di estendere anche al clero e al volontariato nella Chiesa l’obbligatorietà del certificato antipedofilia”.
Le dichiarazioni dei genitori di Eva.
“Sappiamo che i giudici le hanno inflitto come pena accessoria l’interdizione dal frequentare ambienti con minori e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per 5 anni, ma non siamo tranquilli e abbiamo paura che possa rifare con nostra figlia quello che ha già fatto”.