Telegram

Telegram, tre misure cautelari (due in carcere e una ai domiciliari) nei confronti di altrettanti giovani.

Chi ha condotto l’operazione?

La Digos di Genova e  e il Servizio per il contrasto all’estremismo e terrorismo interno della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione della Polizia di Stato

-unitamente a personale del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Liguria e del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni.

 la Polizia di Stato coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova

sta eseguendo tre misure cautelari (due in carcere e una ai domiciliari) nei confronti di altrettanti giovani.

I reati che si prospettano:

Incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici e religiosi

apologia di gravi crimini di tipo terroristico (come omicidi e stragi) e diffusione di materiale pedopornografico su Telegram.

I numeri sono allarmanti secondo Repubblica:

sono 190 i gruppi/canali Telegram attivi nella condivisione di materiale pornografico non consensuale destinati ad un pubblico italiano.

Il secondo: sono quasi 9 milioni gli utenti non unici registrati che li frequentano.

Un fenomeno di massa incredibile, cos’è la pedopornografia?

La pedopornografia online è un reato (art. 600-ter comma 3 del c.p.) che consiste nel produrre, divulgare, diffondere e pubblicizzare, anche per via telematica, immagini o video ritraenti persone minorenni coinvolte in comportamenti sessualmente espliciti, concrete o simulate o qualsiasi rappresentazione degli organi sessuali a fini soprattutto sessuali.

L’intervento della Polizia

il Centro provvede a ricavare l’ elenco dei siti pedopornografici della Rete, la c.d. “black list”, che viene fornito agli “Internet Service Provider” perché ne venga inibita la navigazione, attraverso sistemi tecnici di filtraggio.
Se navigando ci si imbatte, anche involontariamente, in uno di questi siti interdetti appare un’apposita “stop page” , pagina di blocco, contenente l’avviso di interdizione.

 

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