La Presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani, Maria Cristina Pisani, ha espresso profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia del piccolo Manuel, vittima di un tragico incidente stradale a Casal Palocco, Roma.

Pisani sottolinea che questo non è solo un incidente stradale, ma un segnale di allarme che richiede un’azione immediata sulla sicurezza stradale e sulla responsabilità individuale.

La Presidente del CNG ritiene che sia necessario un cambiamento radicale nella cultura digitale e sociale

i comportamenti rischiosi sui social media stanno diventando sempre più normali e influenzano i giovani, spinti anche dalla loro visibilità e dal desiderio di ottenere like.

Pisani sottolinea che il comportamento di alcuni giovani, disposti a tutto pur di ottenere approvazione sui social media, non rappresenta la maggioranza dei ragazzi e delle ragazze.

Tuttavia, la Presidente del CNG riconosce che questo fenomeno non deve essere sottovalutato.

Un recente studio del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità ha rivelato che:

il 6,1% degli studenti tra gli 11 e i 17 anni, corrispondente a circa 243.000 ragazzi, ha partecipato almeno una volta a una sfida social pericolosa.

Pisani sottolinea l’importanza di intervenire sulla sicurezza stradale e di promuovere un’educazione più efficace al rispetto delle regole.

Tuttavia, sottolinea che è necessario andare oltre la strada e affrontare la questione in termini di responsabilità sociale, etica e rispetto per la vita, sia la propria che quella degli altri.

La tragedia di Casal Palocco evidenzia l’urgenza di adottare misure concrete per migliorare la sicurezza stradale

E promuovere una cultura basata sulla responsabilità individuale e collettiva, incoraggiando comportamenti sicuri e consapevoli tra i giovani.

La tragedia ha scosso gran parte degli italiani e chi era sul posto ha rischiato il linciaggio, come abbiamo di recente pubblicato.

L’atto violento e irresponsabile non solo non viene  pesato da tutti, ma contribuisce a far crescere la loro visibilità.

Se uno di noi “posta” più volte lo stesso articolo, Facebook interviene a bloccarlo, mentre in questi casi, il business fa passare in secondo luogo tutto il resto.

Su questa logica aberrante occorre immediatamente intervenire onde evitare casi gravi come già accaduto in passato e che potrebbero ripetersi in futuro.

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