Tumore alla mammella, da Regione Lombardia via libera al Percorso diagnostico terapeutico più avanzato d'Italia oltre ad estensione delle esenzioni del ticket sanitario agli uomini Emanuele Monti: “Frutto di un lungo percorso con le associazioni dei pazienti” Milano, 30 dicembre – Emanuele Monti commenta il via libera dalla Giunta regionale lombarda al nuovo Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) del tumore alla mammella. Il documento intende aggiornare gli interventi di diagnosi e cura della persona con rischio di neoplasia senologica tramite un intervento multidisciplinare che mette in rete tutti i professionisti sanitari coinvolti nella gestione clinica del paziente. Tra le principali novità, l’estensione al sesso maschile (con mutazione genetica BRCA 1 e 2 accertata) dell’esenzione del ticket sanitario per le prestazioni specialistiche ambulatoriali correlate all’insorgenza del tumore alla mammella. Altro aspetto importante è il potenziamento delle strutture sanitarie territoriali, previste dalla riforma lombarda, come punto di riferimento per il follow up e la continuità terapeutica. Inoltre, il PDTA pone l’accento anche sul rapporto di fiducia tra medico, paziente e famiglia prevendendo il coinvolgimento dell’eventuale presenza del caregiver familiare, figura istituita solo pochi mesi fa da una legge approvata al Pirellone. La buona comunicazione della diagnosi e del percorso da affrontare prepara i pazienti, migliora l’adesione alle terapie, facilita la ripresa e la guarigione e va inserita in un modello di assistenza globale di umanizzazione delle cure. I pazienti che instaurano un rapporto empatico con gli operatori sanitari collaborano più̀ efficacemente e questo si ripercuote sulla prognosi. Questo vale, a maggior ragione, quando sono coinvolti in tali attività anche i famigliari e i caregiver. “Un grande risultato – dichiara Emanuele Monti- per Regione Lombardia che si conferma un’eccellenza nella diagnosi, cura e gestione dei pazienti con carcinoma mammario. Oltre all’accelerazione che abbiamo fortemente voluto sul recupero delle prestazioni sanitarie per i pazienti oncologici, con questo documento diamo una spinta ulteriore al sistema di presa in carico delle donne e degli uomini con neoplasia al seno”. “Il nuovo PDTA è il frutto di un percorso con le associazioni dei pazienti che dura ormai da cinque anni. Anche con il cambio di assessorato e grazie all’intraprendenza di Guido Bertolaso siamo riusciti a non disperdere il prezioso lavoro fatto fino a qui e che con orgoglio restituiamo ai nostri cittadini e ai nostri pazienti”, dichiara Emanuele Monti. “Dopo i grandi risultati raggiunti nell’ambito dell’approvazione della legge di riforma, sulle Breast unit, sulle iniziative di prevenzione, sull’esenzione dei ticket a favore dei pazienti con mutazione genetica accertata, questo rappresenta un altro traguardo raggiunto. Grazie a Favo, Caos, Lilt, Salute Donna, Europa Donna e a tutte le associazioni di volontariato che hanno sposato questo percorso. L’integrazione e la collaborazione fra istituzioni e volontariato fa del sistema sanitario lombardo un’eccellenza a livello internazionale” aggiunge Emanuele Monti.

Tumore alla mammella, da Regione Lombardia via libera

 Percorso diagnostico terapeutico più avanzato d’Italia oltre ad estensione delle esenzioni del ticket sanitario agli uomini

Emanuele Monti: “Frutto di un lungo percorso con le associazioni dei pazienti”

Milano, 30 dicembre – Emanuele Monti commenta il via libera dalla Giunta regionale lombarda al nuovo Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) del tumore alla mammella.

Il documento intende aggiornare gli interventi di diagnosi e cura della persona con rischio di neoplasia senologica tramite un intervento multidisciplinare che mette in rete tutti i professionisti sanitari coinvolti nella gestione clinica del paziente.

Tra le principali novità, l’estensione al sesso maschile (con mutazione genetica BRCA 1 e 2 accertata) dell’esenzione del ticket sanitario per le prestazioni specialistiche ambulatoriali correlate all’insorgenza del tumore alla mammella.

Altro aspetto importante è il potenziamento delle strutture sanitarie territoriali, previste dalla riforma lombarda, come punto di riferimento per il follow up e la continuità terapeutica.

Inoltre, il PDTA pone l’accento anche sul rapporto di fiducia tra medico, paziente e famiglia prevendendo il coinvolgimento dell’eventuale presenza del caregiver familiare, figura istituita solo pochi mesi fa da una legge approvata al Pirellone.

La buona comunicazione della diagnosi e del percorso da affrontare prepara i pazienti, migliora l’adesione alle terapie, facilita la ripresa e la guarigione e va inserita in un modello di assistenza globale di umanizzazione delle cure. I pazienti che instaurano un rapporto empatico con gli operatori sanitari collaborano più̀ efficacemente e questo si ripercuote sulla prognosi. Questo vale, a maggior ragione, quando sono coinvolti in tali attività anche i famigliari e i caregiver.

“Un grande risultato – dichiara Emanuele Monti- per Regione Lombardia che si conferma un’eccellenza nella diagnosi, cura e gestione dei pazienti con carcinoma mammario.

Oltre all’accelerazione che abbiamo fortemente voluto sul recupero delle prestazioni sanitarie per i pazienti oncologici

con questo documento diamo una spinta ulteriore al sistema di presa in carico delle donne e degli uomini con neoplasia al seno”.

“Il nuovo PDTA è il frutto di un percorso con le associazioni dei pazienti che dura ormai da cinque anni.

Anche con il cambio di assessorato e grazie all’intraprendenza di Guido Bertolaso siamo riusciti a non disperdere il prezioso lavoro fatto fino a qui
e che con orgoglio restituiamo ai nostri cittadini e ai nostri pazienti”, dichiara Emanuele Monti.

“Dopo i grandi risultati raggiunti

nell’ambito dell’approvazione della legge di riforma, sulle Breast unit, sulle iniziative di prevenzione

sull’esenzione dei ticket a favore dei pazienti con mutazione genetica accertata, questo rappresenta un altro traguardo raggiunto.

Grazie a Favo, Caos, Lilt, Salute Donna, Europa Donna e a tutte le associazioni di volontariato che hanno sposato questo percorso.

L’integrazione e la collaborazione fra istituzioni e volontariato fa del sistema sanitario lombardo un’eccellenza a livello internazionale” aggiunge Emanuele Monti.

Salute donna, una delle principali associazioni che si sono battute

Lavoriamo per sensibilizzare le istituzioni sanitarie affinché attuino delibere, leggi e norme per facilitare la prevenzione e la cura del tumore al seno.

Lo facciamo con la supervisione di un comitato tecnico scientifico composto dai migliori clinici che lavorano nei migliori centri di cura italiani.

Crediamo in un Paese dove l’accesso all’informazione e alle cure seguano gli standard d’eccellenza europei.

Il portale è un servizio per tutte le donne, le associazioni di volontariato, le istituzioni, i media

e tutti coloro che, come noi, credono che il tumore al seno sia possibile sconfiggerlo e che le pazienti possano avere una qualità della vita migliore. Anche quando la patologia diventa cronica.

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