Varese, la Procura ci scrive sull’Omicidio di Daniele Paitoni in Morazzone 

Ai fini di una corretta informazione e per evitare l’ulteriore diffusione di notizie  inesatte, nel rispetto del segreto istruttorio, preciso quanto segue.  

1. Presso la Procura della Repubblica di Varese, oltre al procedimento penale per  l’omicidio del figlio, pende nei confronti di Paitoni Davide un procedimento penale  per il delitto di tentato omicidio in danno di un collega di lavoro.  

Il 26 novembre scorso, nel corso di una lite degenerata in colluttazione, il Paitoni  avrebbe estratto un coltello e colpito il collega. Dopo l’arresto in flagranza ad  opera della polizia giudiziaria, il pubblico ministero ha qualificato il fatto come  tentato omicidio ed ha chiesto, unitamente alla convalida dell’arresto,  l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, sul presupposto  della ritenuta pericolosità sociale dell’indagato, anche per precedenti denunce. Il  Giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta, peraltro ravvisando  solo un rischio di inquinamento probatorio, attesa la ritenuta necessità di  chiarire la dinamica della lite e, successivamente, ha autorizzato incontri del  detenuto con la moglie e il figlio. Sono in corso le indagini preliminari.  

2. In Procura pende altro procedimento penale nei confronti di Paitoni Davide per i  reati di lesioni e minacce, in relazione a denunce presentate nei suoi confronti  dalla moglie e dal suocero a proposito di condotte aggressive in loro danno. Le  denunce risalgono ai mesi di marzo e aprile scorso e si inquadrano nel contesto  del conflitto familiare scaturito dalla decisione della moglie di separarsi. Non sono  pervenute segnalazioni di ulteriori ed analoghi episodi con riguardo a nessuno  dei familiari dell’indagato. Non risulta, per la parte di competenza di questa  Procura, l’instaurazione di un giudizio civile per la separazione tra i coniugi. Non  sono pendenti, presso questa Procura, neppure procedimenti per maltrattamenti  in famiglia o atti persecutori.  

Sono in corso indagini.  

Di fronte a questa tragedia, a questo gesto sconvolgente, impensabile,  ingiustificabile, non possiamo che esprimere la nostra vicinanza alla mamma del  piccolo Daniele e impegnarci ancora di più contro la violenza.  

Condividi sui social