27 Gennaio, 1945

Liberté cherì
Insomma...

la giornata della memoria sta volgendo al fine e davvero pensavo che a parte un “non dimentichiamo” non avrei scritto altro,

non per mancanza di idee ma per un peso che sempre più si fa strada dentro me in questi ultimi tempi;

un peso che è principalmente dovuto alla sensazione di poter fare ben poco rispetto alla pericolosa china che il Nostro Mondo sta prendendo:

una china che vorticosamente, e vi garantisco lungi da me fare terrorismo giornalistico, ci sta portando alla distruzione

e non parlo di abitazioni, ospedali, uomini, donne e bambini morti, ma distruzioni di principi, tradizioni e cultura su cui la vita si fonda, progredisce, cresce.

Ecco,

mi trovo a Pisa ad un convegno in uno di quei palazzi storici che parla,

Palazzo dei Dodici in Piazza dei Cavalieri; https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_del_Consiglio_dei_Dodici

Pisa-Palazzo-Priori
Pisa-Palazzo dei Dodici

parla attraverso i suoi dipinti di antichi eroi, di Ordini ormai estinti e simboli tuttora riconosciuti da taluni, e di che cosa li accomuna:

il “Credo” in qualcosa di più elevato rispetto a Noi piccoli uomini.

Mentre sono qui che ascolto le mura ma anche i relatori che parlano di democrazia – che rischiamo di perdere,

di unità – a cui forse non sappiamo più attribuire il significato etimologico originario,

ma anche di costruzione, perdita di valori, lassismo…

… avete già compreso, qui parliamo di umanità, Umanità perduta. https://www.facebook.com/photo/?fbid=774195074753115&set=pb.100064878872985.-2207520000

Ecco, 

mentre sono qui in una sala, di una beltà rara,

una sala con le imposte di questo Palazzo oscurate,

un rumore diffuso si avvicina, si avvicina sempre più;

incontro alcuni sguardi che hanno percepito, udito… come me,

le pale di elicotteri che, forse per il ritorno di piazza,

si insinuano ed iniziano a battere all’unisono col cuore.

Eccola qui, 

quella sensazione che cercavo da giorni in me, ma che non riuscivo a provocare, essendo io come una moltitudine di altri ormai, una fortunata “orfana dalla” guerra.

Come poter avere l’audacia di esprimersi su un giorno, dedicato alla memoria di una tragedia umana che ha cambiato il mondo, che ha reso tangibile, all’epoca moderna,

la punizione di una razza, con la supremazia di un’altra.

Per tanti, troppi il ricordo e’ stato quotidiano per decenni…

fino alla loro morte…

Le sirene suonano mattino, pomeriggio e sera per dettare regole da seguire,

fame, torture

… ma soprattutto la perdita di pezzi di cuore:

mogli, figli, nipoti di cui da un minuto all’altro si sono perse le notizie; immaginate lo strazio, il dolore profondo…

E poi una mattina, il 28 di Gennaio 1945, ci si sveglia ed è tutto finito;

ma fuori vi è distruzione, paura, odio non sopito, solitudine, non comprensione…

forse perire sarebbe stato meglio…

Ma l’Uomo è un animale con connaturato un forte senso di sopravvivenza

ed un enorme egoismo di “possesso di vita”.

# Auschwitz https://it.wikipedia.org/wiki/Campo_di_concentramento_di_Auschwitz

Questo è avvenuto,

ma questo continua ad avvenire

anche in questo esatto momento in cui io scrivo:

morte, distruzione, fame in breve:

guerre.

Siamo davvero diventati così “pochezza”;

davvero i mass media, i social, le holding sono riusciti a distruggere l’essenza dell’uomo?

Davvero non siamo in grado di renderci conto che stiamo distruggendo il Nostro mondo?

Un giornalista a mio avviso ha il Dovere di trasmettere si la verità, ma anche la speranza e quella carica che faccia muovere le masse verso azioni positive e costruttive.

Quindi adesso vi dico,

ricordate, paragonate l’oggi con l’ieri, rientrate nella Tradizione e riempite il mondo di luce.

Ovviamente: NON DIMENTICATE MAI!

Ah dimenticavo… l’elicottero era per la partita: Pisa 2-Spezia 3…  (S.C.)

https://ilquotidianoditalia.it/

 

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