5 Dicembre 2024 05:22
Carcere come terapia: Meloni (Piazza Carceri e Sicurezza) denuncia l’utilizzo improprio delle strutture detentive
Roma, 15 aprile 2024 – Giuseppe Maria Meloni, portavoce dell’iniziativa Piazza delle Carceri e della Sicurezza del cittadino, solleva un tema di grande attualità: la trasformazione delle carceri in luoghi di terapia sanitaria obbligatoria.
Il carcere come luogo di cura?
Giuseppe Maria Meloni evidenzia come il carcere, oltre ad assolvere la sua funzione di pena, stia assumendo sempre più il ruolo di struttura sanitaria per il trattamento di tossicodipendenze, alcolismo e disturbi psichiatrici. Questa tendenza, secondo il portavoce, è problematica per diverse ragioni:
- Violazione del diritto alla salute: I detenuti, spesso contro la loro volontà e senza il consenso informato, vengono sottoposti a trattamenti sanitari obbligatori all’interno del carcere. Questo potrebbe configurare una violazione del diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione Italiana.
- Inefficacia dei trattamenti: Meloni sostiene che il carcere non sia l’ambiente idoneo per la cura di queste patologie. L’obbligatorietà dei trattamenti e la mancanza di un vero percorso di riabilitazione rendono il carcere inefficace nel contrastare le dipendenze e i disturbi mentali.
- Mancanza di basi legali: Non esiste alcuna legge che esplicitamente definisca il carcere come luogo di cura per le dipendenze e i disturbi psichiatrici. L’utilizzo delle strutture detentive per questo scopo appare quindi illegittimo.
- Alti tassi di recidiva: Secondo Meloni, gli alti tassi di recidiva tra i detenuti sono dovuti proprio all’incapacità del carcere di offrire un reale percorso di recupero e riabilitazione.
Necessità di un ripensamento del sistema carcerario
Meloni conclude la sua nota invitando a un ripensamento del sistema carcerario italiano. È necessario superare la visione del carcere come mero luogo di pena e concentrarsi sulla sua funzione di rieducazione e reinserimento sociale dei detenuti.
Solo offrendo percorsi di cura adeguati e volontari sarà possibile contrastare le dipendenze e i disturbi mentali, riducendo così i tassi di recidiva e garantendo una maggiore sicurezza per la collettività.
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