6 Ottobre 2024 06:04
Giovanni Battista Montini e Il lungo esilio
Il 6 gennaio 1955, Giovanni Battista Montini, allora 61enne, fa il suo ingresso in Duomo a Milano come nuovo arcivescovo. La sua nomina è stata vissuta come un allontanamento dalla Santa Sede, dove Montini aveva ricoperto importanti incarichi per oltre 20 anni.
Dopo la morte del cardinale Maglione, segretario di Stato nel 1944, Pio XII non aveva nominato un successore. Alla fine del 1952, il papa aveva nominato Montini e Tardini pro-segretari di Stato, ma non li aveva creati cardinali.
Nel 1954, Montini viene nominato arcivescovo di Milano. La sua nomina è stata fortemente voluta dalle forze conservatrici all’interno della Chiesa, che temevano la sua vicinanza a De Gasperi e alla Democrazia Cristiana.
Montini arriva a Milano con un bagaglio di esperienze e competenze che lo rendono uno dei prelati più preparati della Chiesa cattolica. È un uomo di grande cultura, amante della storia, dell’arte e della letteratura. È anche un uomo di profonda fede e di grande carisma.
I suoi primi anni a Milano sono difficili. Deve affrontare la sfida di guidare una diocesi di oltre 900 parrocchie, in un momento di grandi cambiamenti sociali e culturali. La città è in piena industrializzazione, con un forte afflusso di immigrati dal Sud Italia. Le dottrine marxiste stanno guadagnando terreno tra la classe operaia.
Montini si impegna a conoscere la sua nuova diocesi, visitando le parrocchie e incontrando le persone. Si rivolge ai lavoratori nelle fabbriche, ai politici e agli imprenditori. Il suo messaggio è di apertura e di dialogo.
L’esilio milanese trasforma Montini. L’uomo che per trent’anni ha lavorato ai vertici della Chiesa cattolica, ora ha la possibilità di sperimentare direttamente il governo di una diocesi.
La sua missione culmina nel 1957, quando pronuncia un messaggio ai “lontani”, coloro che si sono allontanati dalla Chiesa a causa di “male impressioni”. Montini chiede loro di perdonare la Chiesa.
Il 4 ottobre 1958, Pio XII muore. Cinque giorni dopo, viene eletto papa Giovanni XXIII. Si narra che nel conclave due voti siano andati a Montini, che non era ancora cardinale.
Il 28 ottobre, Giovanni XXIII indice il suo primo concistoro. Il nome di Giovanni Battista Montini apre la lista dei nuovi cardinali. È un riscatto, ma forse qualcosa di più, un’investitura.