Sprechi e inefficienze della P.A. costano 180 miliardi, più dell’evasione

Milano, 27 gennaio 2024 – Gli sprechi e le inefficienze della pubblica amministrazione costano agli italiani 180 miliardi di euro all’anno, più del doppio dell’evasione fiscale.

A sostenerlo è l’ufficio studi della Cgia di Mestre, secondo cui tra le principali inefficienze della P.A. vi sono il costo annuo sostenuto dalle imprese per la gestione dei rapporti con la burocrazia, pari a 57,2 miliardi di euro.

La burocrazia pesa sulle imprese

La burocrazia è un ostacolo per la crescita delle imprese, che devono dedicare tempo e risorse per adempiere a adempimenti burocratici spesso complessi e ripetitivi.

Secondo la Cgia, il costo medio annuo sostenuto dalle imprese per la gestione dei rapporti con la burocrazia è di 2.871 euro per dipendente. Questo significa che, su un totale di 22,6 milioni di dipendenti, le imprese italiane spendono ogni anno 64,8 miliardi di euro per adempiere agli obblighi burocratici.

Altri sprechi della P.A.

Oltre al costo della burocrazia, la Cgia ha stimato altri sprechi della P.A., tra cui:

  • La spesa per i dipendenti pubblici, che ammonta a circa 200 miliardi di euro all’anno.
  • La spesa per i servizi non essenziali, come la cultura e lo sport, che ammonta a circa 50 miliardi di euro all’anno.
  • La spesa per i progetti pubblici non conclusi, che ammonta a circa 100 miliardi di euro.

Come ridurre gli sprechi

Per ridurre gli sprechi della P.A., la Cgia propone una serie di misure, tra cui:

  • Semplificare la burocrazia, riducendo il numero di adempimenti e rendendoli più trasparenti.
  • Ridurre la spesa per i dipendenti pubblici, incentivando il turnover e la produttività.
  • Ridurre la spesa per i servizi non essenziali, concentrandosi sui servizi essenziali.
  • Eliminare i progetti pubblici non conclusi.

Conclusioni

Gli sprechi e le inefficienze della P.A. rappresentano un problema grave per l’Italia, che pesa sulle imprese, sui cittadini e sulle casse dello Stato.

Per ridurre questi sprechi, è necessario un intervento deciso del governo, che deve mettere in campo misure concrete e durature.

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