L’Arcivescovo maggiore di Kiev, mons. Sviatoslav Shevchuk ha riferito la situazione del suo paese, tramite un video collegamento con il XXIII Convegno Nazionale per la Pastorale della Salute della Cei, che si è tenuto a Cagliari dal 9 al 12 maggio.

”In una fossa comune recentemente hanno scoperto quasi 500 persone con le mani legate e con una pallottola nella testa. Vuol dire che sono state assassinate in un modo crudele, nello stesso modo in cui ai tempi di Stalin assassinarono gente innocente gettandola in fosse comuni”.

Arcivescovo di Kiev: ”è un momento drammatico”

Sottolinea l’ Arcivescovo : ”Quello che vive l’Ucraina è un momento drammatico, con una guerra che ha comunque fatto cadere le maschere e mostrato tutti per quello che sono davvero. Dal ricordo del 24 febbraio, quando Kiev è stata messa sotto il fuoco russo, alla decisione di salvare vite umane, “un dovere primario” come “Chiesa e comunità cristiana”, fino alle difficoltà di farlo in quelle condizioni. Ma “grazie a Dio, siamo sopravvissuti”, ha detto il primate della Chiesa greco-cattolica ucraina. E ha aggiunto: “Non pensavo che sarei riuscito a sopravvivere perché la capitale in tre giorni era quasi circondata. L’esercito ucraino è stato capace di fermare i carri armati russi a 50 chilometri dalla nostra cattedrale”.

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