16 Novembre 2024 07:35
Il ministro degli Esteri yemenita Ahmed bin Mubarak ha discusso gli sviluppi della crisi del suo paese con l’ambasciatore statunitense in Yemen Stephen Fagin
Il governo legittimo dello Yemen ha elogiato gli sforzi degli Stati Uniti per la sicurezza nel Mar Rosso. Dopo il sequestro e delle spedizioni di armi contrabbandate dal regime iraniano alla milizia Houthi. Per questo ha accusato il regime di Teheran di cercare di minacciare la sicurezza delle rotte marittime. Minaccia il commercio internazionale e diffonde il caos nella regione.
Lo ha detto tramite il ministro degli Esteri yemenita, Ahmed bin Mubarak. Di questo si è parlato durante l’incontro con l’ambasciatore degli Stati Uniti in Yemen, Stephen Fagin.
L’incontro è servito per discutere degli sviluppi in Yemen. Si è parlato anche del futuro del processo di pace. Questo alla luce della continua intransigenza della milizia Houthi e della sua pericolosa escalation. A riferirlo è l’agenzia di stampa yemenita ufficiale.
Il ministro degli Esteri yemenita ha avvertito delle ripercussioni dei continui attacchi terroristici degli Houthi. In particolare sulle condizioni economiche e di vita del popolo yemenita. Ha sottolineato la necessità di adottare misure serie per dissuadere questo gruppo terroristico. Per evitare il continuo e sistematico attacco alle infrastrutture e alle strutture civili e commerciali.
L’ambasciatore USA ha confermato la posizione del suo Paese a sostegno degli sforzi compiuti dall’inviato delle Nazioni Unite. Sforzi volti a raggiungere la pace nello Yemen. Ha ribadito il sostegno del suo Paese al Consiglio di presidenza e alla sicurezza, unità e stabilità dello Yemen.
Il ministro degli Esteri yemenita ha confermato che gli attacchi delle milizie Houthi alle installazioni petrolifere e alle linee di navigazione rappresentano una minaccia per gli interessi internazionali e una sfida che deve essere affrontata con tutti i mezzi possibili.
Bin Mubarak ha sottolineato lunedì, durante i colloqui a Riad con l’inviato speciale svedese per lo Yemen, Peter Semneby, la necessità di prendere misure internazionali concrete contro gli atti terroristici degli Houthi.
Ha affermato che la milizia Houthi non costituisce più solo una ribellione e una minaccia interna, ma è diventata anche una minaccia per gli interessi internazionali e una sfida che deve essere affrontata con tutti i mezzi possibili.
Il ministro yemenita ha collegato la recente escalation degli Houthi alle crescenti proteste popolari in Iran, affermando che la milizia Houthi cerca di distogliere l’attenzione dalle manifestazioni popolari e chiede di rovesciare il regime di Teheran.
Ha inoltre sottolineato la necessità che la comunità internazionale adotti misure concrete contro questi atti terroristici e si opponga fermamente al ruolo distruttivo della milizia Houthi, e sostenga tutte le misure che il governo yemenita adotterà per attuare la decisione del Consiglio di difesa nazionale di classificare la milizia come organizzazione terroristica.