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Calabria. Tentato avvelenamento a Vibo Valentia: candeggina nel vino per la messa
Don Felice Palamara, parroco di San Nicola di Pannaconi, frazione di Cessaniti (VV), è stato vittima di un grave atto intimidatorio.

Nella chiesa di San Nicola, durante la celebrazione della messa, qualcuno ha versato della candeggina nelle ampolle dell’acqua e del vino.
Il sacerdote, insospettito da un forte odore, ha evitato di bere e ha fatto analizzare i liquidi, che sono risultati contaminati.
Don Felice, già in passato oggetto di minacce e intimidazioni, tra cui l’incendio di un’auto e il danneggiamento di un’altra, ha sporto denuncia contro ignoti.
Le indagini sono affidate ai Carabinieri che stanno cercando di risalire ai responsabili del gesto.
La comunità di Cessaniti è sconvolta e si stringe attorno al parroco.
Il sindaco, Francesco Mazzeo, ha espresso la sua solidarietà a don Felice e ha condannato l’accaduto.
Sconcerto anche da parte del vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Luigi Renzo, che ha definito il gesto “un atto vile e sacrilego”.
La Procura di Vibo Valentia ha aperto un’inchiesta per tentato avvelenamento.
L’episodio ha acceso i riflettori sulla sicurezza dei sacerdoti in Calabria, una regione dove la ‘ndrangheta è ancora molto presente.
Don Felice Palamara è conosciuto per il suo impegno contro la criminalità organizzata e la sua predicazione contro le mafie.
In un’intervista, il sacerdote ha detto: “Non ho paura, continuerò a predicare la legalità e la giustizia”.
La comunità di Cessaniti si è mobilitata a sostegno di don Felice con una manifestazione di solidarietà.
Le intimidazioni contro i sacerdoti sono un fenomeno preoccupante che non può essere sottovalutato.
È necessario che le istituzioni facciano tutto il possibile per garantire la sicurezza di chi si impegna per la legalità e la giustizia.

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