Vendo ferro pago operai, Gkn, Fossi (PD) chiede lumi al Governo

Gkn, Fossi: “Depositata interrogazione al governo, servono risposte”

 L’iniziativa rappresenta invece un “grave attacco al presidio e all’assemblea permanente dei lavoratori”.

 “Sulla situazione della ex Gkn abbiamo depositato un’interrogazione parlamentare al ministro dello Sviluppo economico Alfonso Urso e alla ministra del Lavoro Marina Calderone.

Da troppo tempo si attendono risposte su quella che non può essere considerata una questione locale, circoscritta ai confini di Campi Bisenzio o di Firenze.

E’ un problema di carattere nazionale per il numero di persone coinvolte: centinaia di lavoratori e di famiglie.

Occorre chiarezza sui progetti di riconversione dell’attività produttiva e sul futuro degli operai

ormai da un anno e mezzo senza più un impiego. Per questo adesso ci rivolgiamo al governo, da cui attendiamo una risposta”. 

A dirlo è il deputato Pd Emiliano FossiFirmatari dell’interrogazione parlamentare sono anche i deputati Pd Arturo Scotto, Laura Boldrini, Marco Simiani, Federico Gianassi e Marco Furfaro.

Tutti eletti in Toscana. Sostengono l’iniziativa inoltre i senatori Pd: Dario Parrini, Silvio Franceschelli, Ylenia Zambito

“Sindacati e lavoratori continuano a lamentare la mancanza di certezze sulla futura reindustrializzazione che era stata annunciata dalla nuova proprietà, da dicembre 2021 a pieno controllo dell’azienda.

Gli ultimi giorni – aggiunge Fossi –

hanno visto il riacutizzarsi delle tensioni ed è necessario lavorare in sinergia per ritrovare il giusto equilibrio e sedersi a un tavolo di confronto per costruire il futuro della fabbrica”.

Il presidio è iniziato alle otto, in attesa dell’annunciato inizio delle operazioni di smobilitazione, anche se i camion necessari non sono ancora arrivati.

Nei giorni scorsi gli operai hanno ammassato davanti alla fabbrica molti materiali, tra cui semiassi per auto, e rifiuti e affisso vari striscioni con scritto, tra l’altro, ‘Ecco il made in Italy’, ‘Pezzi scarti, rave party’, ‘Vendo ferro pago operai’.

In una nota Qf sottolinea di aver “preso definitivamente atto che oggi non c’erano le minime garanzie di sicurezza per i nostri lavoratori per poter svolgere le attività previste, e per garantire la loro incolumità e quella delle forze dell’ordine.

Con oggi credo sia evidente a tutti che la sbandierata agibilità dello stabilimento non c’è (come abbiamo sempre sostenuto). Lo stabilimento è occupato abusivamente e gestito illegalmente. Nei prossimi giorni faremo le nostre valutazioni” (ANSA)

il ministro Giancarlo Giorgetti aveva seguito la vicenda aspettandosi un esito positivo della vertenza:

«la nostra speranza è che il 23 si possa arrivare a mettere sul tavolo una proposta, trovare investitori privati interessati al dossier».

«Vuol dire che l’Italia non è un Far West, ma le regole ci sono e tutti le devono rispettare: questo è il primo passo per ristabilire un ordinato sistema di cose».

il presidente della Toscana, Eugenio Giani si è interessato della vicenda:

“cercando di portare al dialogo le parti sociali e io sono convinto che in qualche modo la Gkn ha avuto una forza, proprio perché c’è stata un’intesa fra i lavoratori e le istituzioni.

E spero che tutto questo possa continuare perché se non è andata a buon esito quella che è stata la proposta di riorganizzazione aziendale che è avvenuta finora però a mio giudizio potrà avvenire”.

Il rischio della delocalizzazione è concreto se la politica nel suo insieme non riesce a far desistere dalla delocalizzazione.

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