ammortizzatori

Ogni auto è dotata nella parte anteriore e posteriore di ammortizzatori. Questi dispositivi operando in simbiosi con le molle d’urto fanno in modo che la tenuta della vettura su strada sia sicura e confortevole. In questo articolo si forniranno delle informazioni generali sul funzionamento degli ammortizzatori, per soffermarsi poi in modo specifico sul come gli ammortizzatori anteriori vadano sostituiti.

 Gli ammortizzatori sono dei dispositivi di forma cilindrica, connessi alle sospensioni, che hanno il compito di smorzare la forza dei movimenti oscillatori provenienti da queste, in quanto potenzialmente destabilizzanti per la tenuta dell’auto su strada. La stabilità della vettura è garantita infatti tra le altre cose dal fatto che le molle di sospensione, se sollecitate, tornano nel più breve tempo possibile nella posizione originale.

Gli ammortizzatori sono composti da due camere cilindriche, montate quasi ad incastro l’una sull’altra, e da un pistone, posto nella camera interna, riempita di un fluido oleoso che supporta lo scorrimento del pistone ed in contemporanea attenua le sollecitazioni provenienti dalle ruote. In altre parole, quando una ruota si abbassa o si solleva a causa ad esempio di una buca o di un dosso, l’ammortizzatore si allunga o si comprime. Questo costringe l’olio a passare tra le due camere, sottoponendo il pistone ad una resistenza, che ne rallenta il movimento. In pratica l’ammortizzatore funziona come una sorta di freno idraulico, che attenua il rimbalzo delle molle. In base alla sostanza al loro interno, gli ammortizzatori si suddividono poi in idraulici e a gas.

Come tutti i componenti dell’automobile, anche gli ammortizzatori sono soggetti a malfunzionamento. Ecco i segnali più comunemente riconducibili ad un loro guasto:

  • Aumento dello spazio di frenatura.
  • Problemi di reattività dello sterzo.
  • Presenza di rumori di fondo durante la circolazione.
  • Vibrazione e dondolamento della carrozzeria.
  • Usura prematura ed irregolare degli pneumatici.
  • Riduzione della sensazione di comfort.

La verifica degli ammortizzatori dovrebbe essere effettuata durante il tagliando dell’auto o, comunque, dopo aver raggiunto i 60.000-100.000 km di percorrenza, mentre un controllo visivo dello stato di questi accessori dovrebbe avvenire ogni 20.000 km.

La loro sostituzione va in ogni caso effettuata ogni 3-4 anni. Si tratta, come sempre, di valori non assoluti ma relativi, in quanto l’effettiva durata di servizio dipende dallo stile di guida e dalla qualità delle strade percorse. Nel caso si rilevi la presenza di ruggine ed olio sulla loro superficie, occorrerà procedere ad una loro sostituzione.

Oltre all’ispezione visiva, un metodo pratico e veloce per scoprire se gli ammortizzatori sono guasti è quello di far oscillare l’auto nella parte anteriore ed in quella posteriore. Se il veicolo inizia a dondolare più volte, questo è indice di un difetto a questi componenti.

Se effettuato in un’officina, il cambio degli ammortizzatori dovrebbe, se possibile, essere accompagnato con una convergenza ed equilibratura delle gomme, ai fini di migliorare la stabilità dell’auto. In tale occasione è anche consigliabile far eseguire un controllo dello stato delle molle, per verificare se siano ancora in buono stato e riutilizzabili, o se debbano essere cambiate.

Nel caso si voglia risparmiare tempo e denaro, considerando i tempi d’attesa ed i costi per un intervento in officina , e si abbia una certa familiarità con gli aspetti tecnici dell’auto, la sostituzione degli ammortizzatori anteriori può essere effettuata anche in modo autonomo.

Ecco gli attrezzi che occorre avere a portata di mano:

  • Cric e cavalletti.
  • Attrezzi vari per il montaggio e lo smontaggio.
  • Tendimolle per ammortizzatori.

Ecco in generale i passi da seguire per effettuare l’operazione di sostituzione degli ammortizzatori anteriori:

  • Parcheggiare la vettura su una superficie pianeggiante e sollevarla avvalendosi dell’ausilio del cric e degli appositi cavalletti.
  • Rimuovere i bulloni della ruota e smontarla.
  • Aprire il cofano.
  • Procedere alla rimozione dei bulloni e degli elementi di fissaggio che collegano l’ammortizzatore all’auto. In genere nella parte inferiore si trovano due bulloni, mentre nella parte superiore si dovrebbe incontrare un dado. In alcuni modelli è presente un’aletta, sulla quale si trova montata l’astina, collegata alla barra di torsione. Quest’aletta, lo ricordiamo, assolve al compito di trasmettere la forza motoria alla barra di torsione.
  • Staccare tutti gli elementi connessi allo stelo dell’ammortizzatore, prima di iniziare a smontarlo (cavo della sonda dell’abs, tubo dell’olio dei freni ecc.).
  • Rimuovere l’ammortizzatore dalla sua sede di montaggio.
  • Segnare con un pennarello tutte le posizioni di montaggio.
  • Comprimere le molle avvalendosi dell’ausilio di tendimolle.
  • Dopo aver schiacciato le molle, svitare il dado principale.
  • Controllare lo stato dei parapolvere, per accertarsi se siano ancora in buone condizioni. Questi componenti sono importanti per impedire il deposito di sporco sullo stelo, che potrebbe causare problemi alla tenuta dell’ammortizzatore stesso.
  • Montare sull’ammortizzatore gli eventuali supporti per cavi.
  • Avvitare il dado centrale, riponendo le molle in tensione nella corretta posizione.
  • Inserire l’ammortizzatore nella sua sede in montaggio, facendo attenzione che ogni parte sia posizionata in maniera corretta.
  • Effettuare un controllo del sistema di serraggio prima di rimontare la ruota.

Nel corso di questa operazione è raccomandabile controllare tutte le altre parti, soggette ad usura, connesse o vicine agli ammortizzatori (dischi e pastiglie, cuffie dei giunti omocinetici, cuffie della scatola guida, giunti assiali ecc.). Nel caso si constati la presenza di un componente danneggiato o usurato, è consigliabile effettuarne la sostituzione immediata.

Link di informazione:
Informazioni sugli ammortizzatori anteriori da autoparti.it
Informazioni sulla sostituzione degli ammortizzatori da estroso.info

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